Energie rinnovabili, la svolta possibile: più investimenti e riduzione delle emissioni

Al Forum sulla transizione organizzato da Nem le voci e le riflessioni di esperti, manager e istituzioni. Zanin (Fvg Energia): lavoriamo per costruire, entro il 2026, un mercato regionale per i crediti di carbonio

Maurizio Cescon

«Lavoriamo per costruire un mercato regionale per i crediti di carbonio, in modo che i vantaggi di questo sistema che ha l’obiettivo di ridurre le emissioni di CO2 da parte delle industrie, in particolare quelle energivore, possano restare in Friuli Venezia Giulia.

In pratica potremmo proteggere i nostri boschi o gestire in modo sostenibile il territorio piuttosto che ciò avvenga in favore di Paesi lontani, come accade oggi».

È stato il direttore generale di Fvg Energia, Piero Mauro Zanin, a raccontare la novità forse più importante della Regione in fatto di transizione energetica, tema al centro del Forum “Transizione. L’anno che verrà” dedicato all’energia e organizzato dal Messaggero Veneto, svoltosi ieri pomeriggio nella torre di Santa Maria, in Confindustria a Udine.

Zanin, sollecitato dalle domande del giornalista Luca Pagni, direttore scientifico del Forum, ha illustrato il cronoprogramma del progetto. «Vorremmo metterlo a terra - ha spiegato il direttore di Fvg Energia - nei primi mesi del 2026 e procedere affinché la legge regionale possa arrivare in Consiglio per l’approvazione entro la fine del prossimo anno. Sarebbe un gran bel traguardo».

In avvio dei lavori è stato il presidente di Fvg Energia, Franco Baritussio, a portare il saluto alla platea. «Quella che presiedo - ha detto - è una società per azioni di cui la Regione ha il 100% del capitale, opera in house ed è a tutti gli effetti un braccio operativo ed effettivo dell’ente Regione con l’obiettivo di agevolare la transizione energetica e ambientale.

In questo momento siamo molto concentrati sulla legge 2/25 che deve individuare le aree più idonee per l’installazione dei pannelli fotovoltaici. Ritengo che dovremmo arrivare in tempi i più rapidi possibili alla neutralità climatica».

Due i panel che hanno caratterizzato il programma, oltre agli interventi di Massimo Andreoni, partner Althesys e di Alessandra Pasini (in collegamento da Washington), co-fondatrice di Zhero. Nel primo panel, moderato da Pagni, sono intervenuti Francesco De Bettin, presidente di Dba Group, Piero Mauro Zanin, direttore generale di Fvg Energia e Salvatore Benigno, presidente di Cafc Acque del Friuli.

«La transizione energetica - ha osservato De Bettin - dovrebbe andare di pari passo con la transizione digitale. Si tratta di un tema complesso, non complicato, abbiamo la necessità di risolverlo con il buon senso. Ritengo che sia saggio mettere in campo tutte le fonti energetiche di cui disponiamo. Se installiamo solo fotovoltaico dappertutto facciamo sicuramente danni. Per quanto riguarda il nucleare dovremmo valutarne i rischi, ma sappiamo che di energia abbiamo bisogno e anche dal nucleare, che ci piaccia o meno, dobbiamo passare».

Zanin, nel suo intervento, ha raccontato come «il Friuli Venezia Giulia ha una serie di condizioni favorevoli che lo collocano in posizione ottimale rispetto ai progetti di transizione. La Regione in questi anni ha investito 240 milioni su fotovoltaico e batterie di accumulo, con 40 mila impianti realizzati. E altri 50 milioni di euro sono stati investiti dall’ente pubblico per interventi di efficientamento degli edifici. Oggi abbiamo i dati di 600 mila punti di emissione domestica di energia e, nel nostro catasto, 30 mila certificati di prestazione energetica (Ape).

Un altro degli obiettivi che abbiamo è creare una Cer (Comunità energetica regionale) di area vasta». Benigno, dal canto suo, ha annunciato l’ingresso nel Cafc, a partire dal primo gennaio 2026, di altri 21 Comuni grazie all’accorpamento di Hydrogea, portando il totale a oltre 150 Comuni aderenti. «Andremo fuori dai confini della provincia di Udine - ha aggiunto - e potenzieremo i nostri programmi di efficientamento, visto che abbiamo un costo energetico di 40 giga l’anno, come un’impresa di grandi dimensioni».

De Bettin ha poi parlato dell’«efficienza energetica come prima forma di transizione», commentando i risultati dell’ultima Cop 30 come «un po’ deludenti, ma ogni Cop aggiunge comunque un pezzettino alla precedente, nella direzione della neutralità carbonica» e ha invitato a «insegnare ai giovani la sobrietà: utilizzate tutto quello che vi serve, ma non di più».

In platea, oltre a esperti e manager di aziende del settore, anche un gruppo di studenti dell’Its Alto Adriatico, del corso per Energy manager che si tiene ad Amaro.

E nel secondo panel, moderato da Luca Piana, vice direttore per l’Economia del gruppo Nem, ha parlato, tra gli altri, Alessandro Mattiussi, l’Energy manager di una delle più importanti aziende friulane, la Fantoni di Osoppo. «Il nostro investimento sul fotovoltaico - ha osservato Mattiussi - è pari a 12 mega di potenza, è il più grande in Italia e tra i 3, forse 4 più rilevanti in Europa installati sui tetti di capannoni industriali. I cantieri arrivano sempre in tempo, abbiamo realizzato tutto in pochi mesi, collocando 27 mila pannelli, ma le autorizzazioni per l’allacciamento alla rete ancora non ci sono».

Il problema del ritardo dell’effettiva entrata a regime di un impianto fotovoltaico lo ha sollevato anche Davide Villa, direttore generale di Bluenergy, che ha ricoperto il tetto delle tribune del Bluenergy Stadium di pannelli fotovoltaici, un progetto premiato in Italia e all’estero.

«Avremmo voluto che la finale di Supercoppa europea di agosto - ha raccontato Villa - fosse del tutto green, ma non è stato possibile. Da allora sono passati altri 4 mesi e siamo ancora in attesa dell’allacciamento alla rete. Noi possiamo permetterci di aspettare, ma se questo investimento fosse stato vitale, saremmo andati in difficoltà».

Il direttore generale di Banca 360 Fvg, Giuseppe Sartori, ha illustrato come «il nostro istituto abbia nel suo Dna il compito di promuovere il benessere del territorio in cui opera». E in fatto di transizione energetica Banca 360 Fvg si è mossa già dall’inizio del 2024. «Abbiamo voluto accompagnare le piccole e medie imprese alla “scoperta” delle fonti rinnovabili - ha aggiunto il manager - con degli incontri specifici dedicati agli imprenditori. All’inizio c’era un po’ di timore, ma alla fine la soddisfazione per l’utilità dei convegni è stata palpabile».

A portare i saluti conclusivi alla platea è stato il condirettore del Messaggero Veneto Paolo Mosanghini che ha dato appuntamento a tutti al 2026 «anno di importanti ricorrenze, i 50 anni dal sisma del 6 maggio e gli 80 anni della nascita del Messaggero Veneto, quotidiano ancora molto radicato in Friuli».

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