Energia dai rifiuti, studenti contro lo smog

Brugnera, la battaglia anti pirogassificatore raccoglie consensi tra i ragazzi: «Tuteliamo l’ambiente»
Di Chiara Benotti

BRUGNERA. «Ci dev’essere un modo migliore per fare le cose che vogliamo, un modo che non inquini il cielo, la pioggia o la terra»: citano sir Paul Mc Cartney e come il baronetto ex Beatles credono in un mondo migliore. Sono gli studenti che sono scesi in campo a Brugnera, Maron, Prata e Sacile contro il pirogassificatore, impianto che a partire da vari materiali (fra cui determinati tipi di rifiuti) ricava combustibili gassosi impiegabili per la produzione di energia. La struttura nel mirino è quella prevista a Gaiarine, a una manciata di chilometri dal confine friulano.

I ragazzi (Erica Zanette, Davide Sandrin, Elena Saccon e Anna Zanette) danno appuntamento a domani sera a Francenigo, alle 20.45, per capire che cosa significhi tutelare l’ambiente e il nostro futuro. Lo hanno denominato «il bruciatore-mostro» e ne hanno valutato l’impatto ambientale nel raggio di una cinquantina di chilometri tra Friuli e Veneto.

«La pianura Padana è la zona più inquinata d’Europa e l’incremento di polveri sottili nell’aria prodotte dal pirogassificatore porterebbe a maggiori problemi – hanno puntualizzato i ragazzi – Per esempio, l’abbassamento della qualità della vita, problemi alla salute e la rovina di una zona protetta, che fa parte della rete ecologica Natura 2000 e che è sito di interesse comunitario: il Bosco Zacchi. Questo patrimonio, situato all’interno della fascia delle risorgive a Gaiarine, comprende specie animali e vegetali da salvaguardare». Gli studenti fanno degli esempi. «Il giglio martagone ha un fiore, raro e protetto, che riesce a sopravvivere grazie all’ecoequilibrio nel Bosco Zacchi. Il pirogassificatore lo metterebbe a rischio – hanno osservato – La tutela dell’ambiente e la salvaguardia della salute sono una priorità».

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