Emergenza cattivi odori in zona industriale

Un odore acre, che si è fatto via via più intenso, si è diffuso intorno alle 7.30 di ieri mattina nella zona industriale di Cividale.
A lanciare l’allarme, informando dell’accaduto carabinieri, vigili del fuoco, azienda sanitaria e anche l’Arpa, è stato il consigliere comunale cividalese con delega alla Protezione civile, Davide Cantarutti, che si trovava sul posto per lavoro e che racconta di aver iniziato a percepire esalazioni sempre più fastidiose, la cui provenienza era difficile da stabilire.
«Mi è venuto mal di testa, tanto il cattivo odore era forte, e ho iniziato ad avere problemi di respirazione. Ho dovuto allontanarmi», testimonia, raccontando che «l’odore si sentiva fino al passaggio a livello in Comune di Moimacco» e ipotizzando che le condizioni atmosferiche – nubi dense e assenza di vento – abbiano contribuito ad acuire il fenomeno, facendo ristagnare l’aria a bassa quota. «Non è certo la prima volta che si avvertono odori sgradevoli - commenta –, ma una situazione del genere non mi era mai capitata. Probabilmente in circostanze analoghe le correnti d’aria avevano favorito una rapida dispersione delle emissioni, evitandone il ristagno».
Sul posto vigili del fuoco, appunto, e carabinieri: sono stati effettuati sopralluoghi in alcune fabbriche – spiega il vicecomandante della Compagnia di Cividale, luogotenente Massimo Caravaggi – per capire da dove giungessero le esalazioni, ma in quel momento nelle ditte controllate non erano in corso lavorazioni. La strumentazione dei pompieri non ha rilevato la presenza di inquinanti nell’aria. L’ipotesi più probabile è dunque che le condizioni meteo della giornata di ieri abbiano acuito la percezione di un odore che si avverte spesso nel contesto.
«Gli stabilimenti - rileva peraltro il sindaco Stefano Balloch – sono dotati dei filtri previsti per legge per i fumi. L’auspicio, comunque, è che la questione sia approfondita da parte degli organismi competenti per capire se si sia trattato di un incidente dovuto, magari, a un guasto o al mal funzionamento di qualche impianto o se, invece, l’episodio sia stato semplicemente provocato dalle condizioni meteo».
Condivide il sindaco di Moimacco, Enrico Basaldella, che ricorda del resto come «una centralina dell'Arpa rilevi continuativamente la qualità dell'aria. I dati sono periodicamente pubblicati: dal 2010, anno in cui furono eseguiti interventi di adeguamento importanti in alcune aziende, la presenza di particolato si è notevolmente ridotta. È vero che in certi momenti si avvertono esalazioni forti: un odore acre non è tuttavia indice affidabile quanto le rilevazioni della centralina, che attesta il rispetto dei parametri. Ciò non significa naturalmente che si possa abbassare la guardia». —
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