Elitel commissariata, 40 mila abbonati senza linea

È crisi dichiarata per la società di telefonia il cui black-out mette in difficoltà imprenditori e privati
friulani beffati dalla crisi di Elitel risultano essere decine di migliaia, forse 40 mila. Privati e imprese che in questi giorni si sono ritrovati col telefono muto e impossibilitati ad accedere ai servizi telematici a causa del pesante debito, si parla di 106 milioni di euro, contratto dalla società nei confronti di Telecom che dal 3 luglio ha tagliato i fili. Subito rimbalzata a livello parlamentare, la vicenda riguarda 250 mila utenti in Italia: già all’indomani della nascita (nel 2001 da una fusione di aziende tra cui la friulana Adriacom), gli abbonati in regione erano 35 mila. Ora, i consigli di amministrazione delle varie società del gruppo hanno chiesto il commissariamento per evitare un fallimento che avrebbe ripercussioni anche a livello occupazionale, essendo in gioco i posti di 150 dipendenti, senza contare centinaia di subordinati. Della nomina di un commissario si occupa il Ministero per lo Sviluppo economico, che, tramite il sottosegretario Alfonso Gianni, ha scritto alla Telecom per sollecitare la riattivazione delle linee Elitel. D’altra parte, però, l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, Agcom, ha ordinato a Elitel di fornire immediatamente ai propri clienti dettagliate informazioni sulle modalità per poter passare ad altro operatore. Di mezzo c’è un’insolvenza stimata di 106 milioni di euro, accumulata a partire dal 2002 che ha portato Telecom a formulare una diffida, poi impugnata ma senza esito da Elitel al Tribunale di Roma. L’amministratore delegato della società in crisi, Giorgio Fatarella (che ha assunto l’incarico dal marzo scorso) al giornale on line Punto informatico ha assicurato che il gruppo sta cercando di riattivare le linee tramite altri fornitori e accusa Telecom di aver violato le norme «dando un credito superiore alle garanzie». Telecom replica che la situazione era diventata insostenibile ed esclude in maniera categorica che le linee possano essere riattivate. Dunque nulla di buono, almeno in tempi brevi, per i numerosi abbonati anche della nostra provincia, che ha visto migliaia degli utenti Adracom passare alla nuova società. Le difficoltà stanno coinvolgendo anche aziende di livello piccolo-medio e diverse amministrazioni comunali che da qualche anno avevano scelto Elitel attratti dalle tariffe stracciate proposte. Gli abbonati Elitel possono al momento soltanto ricevere le chiamate, «ma anche queste con grossa difficoltà e di cattiva qualità» testimonia il sindaco di Reana, Edi Colaone, uno dei comuni friulani serviti da Elitel e ora in black out nonostante si tratti di utenza protetta. “Vietato” invece comunicare con l’esterno e non per tutti è sufficiente preselezionare il 1033 e agganciarsi alla linea Telecom. Facile dunque intuire i disagi in cui incorrono privati, imprenditori e dipendenti pubblici costretti a contattare l’esterno tramite i propri telefoni cellulari e a collegarsi a Internet o alla posta elettronica attraverso connessioni provvisorie che inevitabilmente porteranno a un gonfiamento della bolletta. E ovviamente tanto il centralino locale di Palmanova quanto quello della sede legale di Milano continuano a risultare linee staccate.

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