Elisoccorso in volo anche di notte, ma gli ospedali non sono pronti

Solo a Trieste c’è una piazzola attrezzata, mentre tutte le altre aziende devono adeguare gli spazi. Nessuna previsione su tempi e risorse necessarie. Telesca: le priorità sono Udine e Pordenone

UDINE. Una pianificazione di investimenti ancora tutta da quantificare e da valutare, quella necessaria alla sperimentazione dell’elisoccorso notturno in Friuli Venezia Giulia. L’estensione del servizio – oggi garantito dall’alba al tramonto e in futuro almeno fino a mezzanotte per poi estendersi sulle 24 ore – è contenuta nel Piano per l’emergenza sanitaria della Regione, redatto dai tecnici e completato qualche giorno fa, e prevede una fase sperimentale di un anno senza fornire indicazioni sul “quando” inizierà la “prova”.

E il quando è legato alla dotazione infrastrutturale degli ospedali, soprattutto di quelli che hanno un’area di emergenza, pronto soccorso, definiti “Hub”, ovvero di riferimento per il resto della rete ospedaliera, e approdo primario per patologie complesse e traumi importanti. Parliamo quindi in via prioritaria degli ospedali di Trieste, Udine e Pordenone.

Di piazzole per consentire l’atterraggio degli elicotteri di soccorso ce ne sono diverse in regione, ma solo una è oggi attrezzata anche per le operazioni notturne: quella dell’ospedale Cattinara a Trieste, l’unica ad essere già stata omologata.

L’Azienda ospedaliero universitaria di Udine è dotata di elisuperficie ma non è omologata. «Dovremo verificare quel che richiede la normativa e capire come adeguarci», spiega il direttore sanitario Gianpaolo Canciani. Stessa cosa alla Aas 2 Bassa Friulana-Isontina. «Il piano dell’emergenza è appena stato presentato e dovremo approfondirne i contenuti» anticipa Antonio Poggiana, direttore amministrativo.

Tre le sedi possibili per l’atterraggio dell’eliambulanza: a Monfalcone, a Gorizia – che è quella candidata ad essere oggetto di intervento per l’omologa – e Palmanova. Latisana non è dotata di elisuperficie, nè c’è possibilità di realizzarla.

La Aas 3 Alto Friuli può contare sull’elisuperficie di Elifriulia a Tolmezzo, peraltro non distante dall’ospedale, a cui fa seguito il trasferimento del paziente in ambulanza. «Nei giorni scorsi – riferisce Luca Lattuada, direttore sanitario – sono stati eseguiti sopralluoghi per verificare lo stato della piazzola e capire se sia adeguabile al volo notturno. Al termine degli approfondimenti sapremo se sia possa o meno attivare la piazzola anche nelle ore notturne oppure no».

Nel territorio della Aas 5 del Friuli occidentale le aree per consentire l’atterraggio dell’elisoccorso sono tre: a Spilimbergo e a Pordenone, sia in Comina, con successivo trasferimento in ambulanza, sia sul tetto del padiglione C dell’Ospedale dove è stata allestita, ed è operativa da anni, un’elisuperficie. «Abbiamo appena ultimato degli interventi di adeguamento sulla piazzola – dichiara il direttore generale Paolo Bordon – dove è stato appena installato un nuovo impianto antincendio.

Nella previsione di rendere l’impianto disponibile anche nelle ore notturne, dovremo pianificare interventi di adeguamento, a partire dall’illuminazione, e prim’ancora appurare che la piattaforma sia adeguata. In alternativa c’è l’aviosuperficie della Comina che stiamo utilizzando in questo periodo, ma che prevede il trasferimento del paziente in ambulanza fino in ospedale, mentre la piazzola sul padiglione C è in collegamento diretto, tramite ascensore, con il pronto soccorso».

Nessuno azzarda stime sugli investimenti necessari all’adeguamento delle strutture, nè tempi di intervento. Del resto «si procederà per gradi – avverte l’assessore regionale alla Salute, Maria Sandra Telesca –. Il piano è stato appena definito ed era condizione imprescindibile per riorganizzare il servizio di emergenza in questa regione.

Ora attendiamo l’avvio della Centrale unica del 118 (in corso le gare per l’acquisizione della tecnologia), e l’esito delle verifiche sulle piazzole a disposizione dei vari ospedali per capire quali sono attivabili in tempi brevi. Sappiamo – conclude Telesca – che una sola è già omologata al volo notturno, che è quella del Cattinara. A seguire dovranno essere operative quelle di Udine e Pordenone».

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