Electrolux, Casadei nuovo capo a Porcia Succede a Quarin
Dalla direzione dello stabilimento Electrolux di Solaro a quella del sito di Porcia: dal primo febbraio, Marcello Casadei sarà il nuovo vertice della fabbrica di lavatrici della provincia. Lo ha...
Dalla direzione dello stabilimento Electrolux di Solaro a quella del sito di Porcia: dal primo febbraio, Marcello Casadei sarà il nuovo vertice della fabbrica di lavatrici della provincia.
Lo ha comunicato ieri la multinazionale svedese, dopo che a dicembre aveva annunciato che Emanuele Quarin non sarebbe più stato direttore dal 2018, in quanto è stato nominato Electrolux manufacturing system director per il settore major appliances Emea.
Casadei, che arriva appunto dalla fabbrica lombarda di lavastoviglie, raccoglie il suo testimone. Forlivese, 43 anni, sposato con due figli, laureato in ingegneria elettronica all’università di Bologna, nel 2001 è entrato nello stabilimento Electrolux di Forlì, in cui negli anni ha ricoperto i ruoli di quality manager, manufacturing manager e assembly area manager.
Dal 2014 è direttore dello stabilimento di Solaro, carica che manterrà comunque sino a quando non verrà nominato il successore. Intanto nel sito di Porcia le maestranze lavorano a sei ore. Il regime dell’orario ridotto dovrebbe rimanere in vigore sino a primavera inoltrata.
Nelle prossime settimane, ci saranno nuove uscite dallo stabilimento: i lavoratori che decideranno di lasciare l’azienda otterranno incentivi. A quanti risolveranno il rapporto entro il 31 marzo verranno riconosciuti 71 mila euro, 55 mila invece per quanti lasceranno il sito entro il 30 giugno.
Per quanti è prevista una permanenza in Naspi (indennità mensile di disoccupazione) sino a 12 mesi per il raggiungimento dei requisiti pensionistici, sul tappeto sono stati messi 12 mila euro, 20 mila se la permanenza in Naspi è sino a 24 mesi. A preoccupare Rsu e sindacalisti Gianni Piccinin (Fim), Maurizio Marcon (Fiom) e Roberto Zaami (Uilm) sono le previsioni per il 2018, che parlano di nuove diminuzioni dei volumi produttivi: secondo le stime i pezzi saranno 860 mila l’anno.
Inoltre quest’anno si opererà soltanto per otto settimane a orario pieno di otto ore, mentre per 44 settimane sarà in vigore la riduzione a sei ore. Se calano i volumi, aumenta il ricorso agli ammortizzatori: altro elemento preoccupante.
(g.s.)
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