Edilizia e calcio in lutto, addio a Clocchiatti

UDINE. Un imprenditore di spicco nell’ambito dell’edilizia friulana, un punto di riferimento per il panorama associativo delle medie imprese locali ma anche un valido dirigente calcistico che alla guida dell’Asd Donatello ha contribuito a far sbocciare alcuni dei maggiori talenti nostrani, da Donati a Padoin, da Crisetig a Fabbro. Lascia un vuoto profondo la scomparsa di Giorgio Clocchiatti: l’imprenditore, nato e cresciuto a Udine, si è spento all’ospedale civile del capoluogo friulano dove si trovava ricoverato in seguito al repentino aggravarsi delle sue condizioni di salute. I primi segni di malessere erano sopraggiunti in agosto durante un viaggio in Umbria. Si sono susseguiti diversi ricoveri, complicazioni e un lungo e delicato intervento chirurgico ma non c’è stato nulla da fare.
Clocchiatti si era distinto nel settore dell’edilizia dove era stato impegnato fin da ragazzo, dopo il diploma all’Istituto superiore per geometri. Una volta staccatosi dall’impresa storica della famiglia, Clocchiatti aveva fondato nel 1981 la Nord Finiture Sas assieme al papà Alpi. Con la Nord Finiture aveva contribuito alla costruzione di innumerevoli fabbricati ed a ristrutturazioni di pregio di edifici importanti del territorio friulano: per citarne alcuni la chiesa principale di Lignano Sabbiadoro, la torre dell’orologio di piazza Liberta, lo Studentato ed il teatro della Beata Vergine delle Grazie di Udine fino all'ultimo impegno, in fase di conclusione, Palazzo Piani nella piazza centrale di Gradisca d’Isonzo.
È stato socio fondatore e presidente dell’Assime, l’associazione medie imprese di Udine, confluita poi nel Comitato della piccola e media impresa di Confartigianato, realtà associativa provinciale di cui è stato dirigente. Oltre al lavoro, l’altra sua grande passione era il calcio. Giocatore da sempre, era stato dirigente e presidente dell’Asd Donatello Calcio e, più recentemente dell’Asd Virtus Corno, collaborando per un periodo anche con il settore giovanile dell’Udinese. Con i ragazzi Clocchiatti riusciva subito ad entrare in sintonia ed era considerato un abile talent scout.
Anche grazie a lui giovani virgulti come Padoin, Donati, Crisetig e Fabbro - tanto per citarne alcuni - hanno potuto spiccare il volo verso il calcio che conta. Chi lo conosceva lo ricorda come un uomo di poche parole ma di concetti e pensieri profondi, sempre pronto ad ascoltare. Altra grande passione era la nautica: aveva una barca a motore ormeggiata a Lignano ma amava soprattutto le vela. Clocchiatti lascia la moglie Christiana, i figli Olaf e Ayesha, la mamma Lea, la sorella Cinzia ed una moltitudine di amici e persone che si erano a lui legate. I funerali mercoledì alle 15.30 nella chiesa parrocchiale di Laipacco, partendo dall’ospedale civile di Udine.
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