Ecco la mappa delle caserme del Fvg destinate ai profughi

UDINE. Nella gestione dell’emergenza immigrazione, tra l’attesa di capire in cosa consisterà l’annunciata cabina di regia nazionale e gli sbarchi che continuano a registrarsi al Sud, sul terreno la vera incognita da risolvere resta sempre quella del reperimento delle strutture necessarie all’accoglienza dei richiedenti asilo.
Tra resistenze delle Regioni governate da presidenti di centrodestra e i mal di pancia delle comunità locali, infatti, Viminale e prefetti si muovono sempre più lungo un percorso a ostacoli.
Anche in Fvg, come noto, dove il braccio di ferro sul futuro o meno delle tante caserme dismesse, e più volte individuate come possibili hub di accoglienza, continua da tempo con accelerazioni, passi indietro, distinguo e pressioni.
Per la prima volta, però, oggi è possibile realizzare un check completo dello stato dell’arte complessivo delle quattordici strutture individuate in questi mesi in Fvg che ospitano, potranno accogliere oppure che sono state cassate (due) perché giudicate non idonee. Un’analisi che è servita ieri in Consiglio regionale al capogruppo di Forza Italia Riccardo Riccardi per chiedere conto all’assessore alla Solidarietà Gianni Torrenti su come ha intenzione di muoversi la giunta, anche in relazione alla svolta promessa dal Governo, da qui in avanti e agli oltre 6 milioni stanziati per l’adeguamento delle strutture.

Provincia di Udine
Il Viminale ha già staccato un assegno da 1,5 milioni per l’ex caserma Cavarzerani – dove sono accolti più di 800 profughi – per la messa a norma di una seconda palazzina all’interno della struttura e 500 mila (lo scorso 6 maggio) per la Friuli – che ne ospita più o meno un centinaio –, così come è stata assicurata la copertura finanziaria da 2,5 milioni per i lavori su due palazzine in comune di Chiusaforte (anche se ne potrebbero servire meno considerato come la cifra intera sarebbe necessaria per 27 appartamenti, non solo per i 12 previsti da Regione e Prefettura) in attesa del quadro economico.
E se il Viminale sta aspettando novità per quanto riguarda il budget necessario per mettere eventualmente a norma l’ex caserma della Guardia di finanza di Prepotto, la vera novità riguarda Tarvisio.
O meglio la frazione di Coccau, dove una decina di giorni fa il sindaco Renato Carlantoni è andato su tutte le furie in seguito all’avvio dei lavori sulla Meloni, cioè la struttura che ospitava le fiamme gialle.
Lavori che il prefetto di Udine Vittorio Zappalorto ha definito come «un sopralluogo approfondito per verificare lo stato di conservazione dell’immobile e in particolare del tetto», anche se dalla documentazione in possesso del Comitato parlamentare di controllo sull’attuazione dell’accordo di Schengen alla Camera, la struttura è in carico alla prefettura dal 31 agosto e da Roma, il 17 settembre, sono stati concessi 250 mila euro per opere di adeguamento.
Il resto della regione
A Pordenone l’ex caserma De Michiel di Vivaro è stata giudicata non idonea per l’accoglienza e la Prefettura ha già comunicato all’Agenzia del Demanio la cessazione dell’interesse, a differenza della Monti a Pordenone – dove sono accolti una settantina di profughi – per la quale, però, non risultano ulteriori disponibilità economiche dopo i 480 mila euro utilizzati per gli interventi di manutenzione terminati a giugno.
E se nell’Isontino l’unica certezza, al momento, sono i 65 mila euro stanziati per l’adeguamento della “Casermetta” di Romans d’Isonzo, sono in attesa di finanziamento sia lo stabile dell’ex Polveriera – che già ospita 16 richiedenti asilo e che sarà interessata da lavori su due vecchi appartamenti militari destinati agli ufficiali – che la “Gabria” a Savogna.
A Trieste gli immobili destinati all’accoglienza sono scesi da quattro a tre. Eliminata l’ipotesi dell’ex caserma Sani – attualmente occupata da un Nucleo tecnico navale –, restano in piedi quella della Guardia di finanza di Fernetti (copertura finanziaria per 239 mila euro assicurata ad agosto), quella dei carabinieri al Lazzaretto (lavori di adeguamento in corso grazie a 435 mila euro di contributi) e il campo profughi di Padriciano.
Affondo di Forza Italia
Numeri e possibili prospettive che hanno convinto Riccardo Riccardi a interrogare l’assessore competente in materia Gianni Torrenti. «Il tema è evidente e sotto gli occhi di tutti – ha spiegato il capogruppo azzurro –. Di fronte al cambio di strategia annunciato dal Governo e al contemporaneo stanziamento di ingenti risorse per le caserme del Fvg che cosa succede da noi? Dobbiamo aspettarci nuovi arrivi specialmente in un momento in cui Maroni, Zaia e Toti chiudono alla possibilità che vengano trasferiti da loro?». Non, soltanto, però, perché Riccardi va oltre.
«Come verranno spesi questi soldi – ha chiesto il consigliere azzurro –? E soprattutto vorrei che qualcuno mi spiegasse come collima il fatto che la presidente della Regione dica che il Fvg ha già dato, e sia al completo quanto a quote del Viminale, con questi ulteriori stanziamenti».
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