Ecco la Casa dell’acqua È la quarantesima avviata dal Cafc in Friuli
Con la nuova Casa dell’acqua inaugurata a Coseano, Cafc ha raggiunto il numero di circa 40 impianti attivati in questi ultimi anni in Friuli.
L’impianto di distribuzione in via Centro Studi 37 a Cisterna propone acqua potabile, filtrata, refrigerata, naturale o con l’aggiunta di anidride carbonica. Il costo è di due centesimi al litro per l’acqua naturale e cinque per quella frizzante.
Tutte le Casette dell’acqua di Cafc sono sottoposte, al pari dell’acquedotto, a rigorose verifiche e monitoraggi di tutti i parametri, anche quelli non ancora previsti come obbligatori dalla legge, come ha sottolineato Eddi Gomboso, vicepresidente del Cafc.
La sicurezza è garantita da un sistema di microfiltrazione, sterilizzazione e duplice abbattimento della carica batterica che fornisce all’utente un’acqua oligominerale con caratteristiche del tutto simili a quella prelevata alla fonte.
Il dispositivo viene inoltre igienizzato automaticamente dopo ogni prelievo ed è programmato per assicurare un ricambio dell’acqua qualora non venga utilizzato per un certo periodo di tempo.
«Continuiamo ad impegnarci – hanno dichiarato il presidente e il vicepresidente Cafc, Salvatore Benigno ed Eddi Gomboso – per la promozione dell’acqua di acquedotto, quella industriale è più costosa e produce costi ambientali notevoli in funzione dei contenitori di plastica, del loro trasporto e dell’emissione di Co2 nell’atmosfera».
Ogni anno un lavoratore consuma sul lavoro, durante la giornata e in pausa pranzo, circa 300 bottigliette da 0, 5 litri in plastica Pet con consumo di 8 kg di plastica, 15 kg di petrolio, 127 litri di acqua di processo, 17 chiloghrammidi anidride carbonica Co2, con emissioni in atmosfera di 300 grammi di idrocarburi, 187 di ossido di zolfo, 135 di monossido di carbonio.
Tutto questo sarebbe evitabile scegliendo l’acqua a km zero. —
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