«Ecco il rimedio per non abbattere i tigli»

Loris Pasut rilancia il progetto del 2012: «Un senso unico e un bypass per non rinunciare alle piante e alla ciclabile»
Un senso unico per chi da Porcia si reca a Pordenone, lungo via Cappuccini. Un bypass che conduce fino alle Quattro Strade, invece, per chi deve fare la strada in senso opposto, dall’incrocio con via San Vito.


All’indomani della delibera di giunta di riqualificazione di via Cappuccini, che prevede il taglio di tutti i tigli (solo parzialmente sostituiti con altri alberi) rispunta un’idea per salvare le piante, non rinunciando alla necessità di prevedere un percorso sicuro per i ciclisti. È quella di Loris Pasut, già assessore e consigliere comunale, che premette: «Non ho soluzioni, ma mi affido alla logica». E questa logica gli suggerisce che «prima di dare il primo colpo di benna in via Cappuccini si possa provare, tentare, collaudare modelli viabilistici alternativi».


È una richiesta che formula al mobility manager, al sindaco, al vice, agli assessori per un’operazione che ritiene a costo zero. «Proviamoci, per un paio di mesi, se poi non funziona non avremmo speso poi tanti soldi e almeno avremmo tentato anche un’altra strada» afferma Pasut. E osserva anche che questa soluzione costituirebbe anche un disincentivo all’utilizzo di via Cappuccini per uscire da Pordenone. «Ricordo a chi dice che la sperimentazione dei mini ring “scaricherà” il traffico nel quartiere – spiega – che, in quel caso, tutti coloro che dovessero far ritorno al comune di Porcia non sceglierebbero la via Cappuccini per rincasare ma deciderebbero di prendere l’autostrada o utilizzare il sottopasso di via Fontanazze da viale Venezia o Grigoletti».


L’idea di Pasut di creare dei mini ring tutt’attorno a via Cappuccini (peraltro su uno schema già collaudato a Torre) non è nuova ma risale al 2012, ma non s’è mai concretizzata, nemmeno durante il mandato di Pedrotti. A riguardo, Pasut aveva anche fatto un test sul campo, installando una telecamera sul cruscotto della sua auto, con la quale aveva fatto il giro seguendo le indicazioni di questa progettualità. Ora, l’ex amministratore torna su questa ipotesi, presentata anche al sindaco Ciriani e all’assessore Amirante. «Ricordo – aggiunge – che questa operazione, qualora fosse praticabile, eviterebbe il taglio dei tigli, eviterebbe gli espropri e consentirebbe di realizzare finalmente una vera pista ciclabile in sicurezza. Una struttura ecologica per gli amanti della bicicletta, un asse ciclabile che da Porcia transiterebbe per la via Riviera del Pordenone, collegandosi al parco del seminario e consentirebbe di raggiungere il limitrofo comune di Cordenons».


Per tagliare la testa al toro, ci vorrebbe un ponte che costituisca una nuova viabilità sospesa. Ma senza voli pindarici, Pasut propone un tentativo di sperimentazione dei mini ring per salvare capra e cavoli. «Perché non tentare? – chiede –. Non comporterebbe grandi spese e richiederebbe un paio di mesi. Poi, se l’idea non è percorribile, pace, ma almeno si è provato».


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