Ecco il reddito di cittadinanza 2,4 milioni a 560 nuovi poveri
Oltre quattrocento domande soltanto in città, che salgono a quota 560 se si prendono in considerazione tutti i comuni dell’Ambito Alto Isontino. L’alto numero di richieste di accesso alla nuova misura di inclusione e sostegno al reddito, promossa dalla Regione a partire dallo scorso autunno, conferma le difficoltà dei nuclei familiari del Goriziano, costretti a fare i conti con la perdurante crisi economica, capace di far crollare i livelli occupazionali e dunque la capacità di spesa delle famiglie. L’aspetto che colpisce, come indicato dall’assessore comunale al Welfare, Silvana Romano, è che il 30 per cento delle domande proviene da soggetti non seguiti in alcuna maniera dal sistema assistenziale dei comuni: nuove forme di povertà, insomma, che vanno in qualche maniera a ingrossare le fila delle famiglie già assistite dai Servizi sociali.
Già nella prima settimana di apertura dei termini per le richieste di accesso al sostegno al reddito le domande pervenute erano state ben 217, già regolarmente liquidate dall’Ambito per una spesa complessiva annuale stimata in 975 mila euro. Bisognerà attendere probabilmente Pasqua, invece, per l’impegno relativo alle richieste giunte da novembre in poi: alle 311 giunte negli ultimi due mesi dello scorso anno si aggiungono le 27 fatte pervenire agli uffici competenti dall’inizio del 2016. La liquidazione di queste domande sarà possibile soltanto dopo l’approvazione del bilancio di previsione per l’anno in corso. Per rispondere alle richieste di adesione alla misura sociale, i Comuni dell’Ambito spenderanno ogni mese - secondo le proiezioni aggiornate allo scorso 15 gennaio - 204.750 euro, per un totale annuale che supera i 2,4 milioni di euro.
Le statistiche elaborate dagli uffici del Comune di Gorizia permettono di tratteggiare l’identikit dei richiedenti: il 33 per cento dei soggetti è disoccupato, mentre il 16 per cento è un lavoratore, nel 54 per cento dei casi addirittura a tempo indeterminato; ci sono poi studenti (13 per cento) e casalinghe (10 per cento), mentre solo il 3 per cento delle richieste è stato formulato da pensionati. Un trend che viene confermato dalle fasce d’età dei componenti dei nuclei familiari che beneficiano del reddito di cittadinanza: quella più nutrita è la fascia 35-64, seguita dai più piccoli (0-18, 490 minorenni che fanno parte di famiglie che hanno domandato sostegno); soltanto 40 gli over 65 e appena dodici, infine, gli anziani con più di 75 anni. Complessivamente, i componenti assistiti attraverso la misura di sostegno al reddito sono 1.482, con una prevalenza piuttosto marcata di cittadini italiani (58,8 per cento) rispetto agli stranieri. Il Comune con il maggior numero di richieste è stato Gorizia, con 409 domande.
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