Ecco chi è il friulano che ridà vita a Postalmarket: "Presto il sito e il nuovo catalogo"

UDINE. “Con Postalmarket, sai, uso la testa ed ogni pacco che mi arriva è una festa”. Ai più giovani queste parole forse non diranno nulla. A chi ha superato gli anta, invece, torneranno senz’altro alla memoria accompagnate da un orecchiabile jingle che pubblicizzava il catalogo di Postalmarket.
A diversi decenni di distanza, il manager Stefano Bortolussi, di Latisana, ridà vita al catalogo che ha portato il consumismo nelle case degli italiani.
Soprattutto negli anni ’80, per chi comprava da un vestito a un frullatore da quella che era l’azienda leader italiana nella vendita per corrispondenza, nata nel 1959 da un’idea dell’imprenditrice milanese Anna Bonomi Bolchini, voleva dire superare i confini, non avere più barriere.
Per chi abitava in piccoli centri di provincia, prima ancora dell’avvento di Internet, significava poter disporre degli ultimi modelli alla moda esattamente come chi abitava nelle grandi città.
Se ora Amazon è leader mondiale dell’e-commerce, forse, un pezzo della sua fortuna nel Bel Paese lo deve proprio a Postalmarket, la cui esperienza si concluse con diverse vicissitudini finanziarie nel 2015 con la sentenza del tribunale di Udine che ne decretava definitivamente il fallimento.
Ebbene, Postalmarket rinasce ora grazie alla caparbietà di un «piccolo, umile imprenditore friulano», come vuole definirsi lui stesso ed entro fine anno gli affezionati al marchio potranno nuovamente fare shopping online. Successivamente lo potranno fare anche su catalogo, come ai vecchi tempi.
Bortolussi si occupa da sempre di pubblicità e negli anni del boom del colosso dell’abbigliamento Bernardi di Riccardo di Tommaso era stato fornitore di servizi marketing per l’imprenditore di San Giorgio di Nogaro.
«Con Riccardo – spiega Bortolussi –, oltre che un rapporto professionale, si era creato un vero legame di amicizia. Fu lui a comprare Postalmarket nel 2005. Quando decise di appaltarlo all’azienda di vendita per corrispondenza francese La Redoute – ricorda ancora Bortolussi –, di Tommaso nel 2008 mi chiese di gestire il sito, visto che Internet, in quel momento, stava entrando prepotentemente nelle case di tutti gli italiani».
La prematura morte dell’imprenditore e il fallimento di Bernardi abbigliamento sembrano decretare la fine del sogno di poter riportare in vita quel modo di fare acquisti che ha segnato un pezzo di storia per milioni di italiani. Bortolussi, però, non si arrende e nel 2018 acquisisce marchio e domini e li trasferisce nella Postalmarket Revolution, società che aveva fondato nel 2009 quando era già a capo di un gruppo di aziende che operano da anni nel settore “Out Of Home advertising”.
«Da quel momento – racconta ancora – ho iniziato a bussare a molte porte per progettare il futuro di Postalmarket fino a quando, nel settembre del 2019, ho trovato come partner la trevigiana Storeden e il suo patron Francesco D’Avella, una giovane società che in poco tempo è diventata la prima piattaforma di e-commerce italiana».
Trovato quindi lo strumento su cui far girare l’operazione, a maggio di quest’anno viene creata, con sede legale a Latisana, la Postalmarket Srl dove Bortolussi ha conferito marchio e domini. «Per noi – conferma Stefano – è fondamentale riprendere la storia di quel catalogo adattandola ai tempi che sono cambiati e con delle sorprese per i consumatori che per ora non sveliamo».
Un’anteprima, però, Bortolussi se la lascia sfuggire. Se a una prima fase in cui verrà lanciato il nuovo sito di Postalmarket si aggiungerà poi la diffusione di un catalogo cartaceo «magari in un formato più leggero rispetto all’originale – anticipa l’imprenditore –, stiamo pensando di creare delle magliette con stampate le copertine di Postalmarket, su cui le più famose modelle o attrici, da Silvia Coscina a Carla Bruni, venivano immortalate.
Fanno parte della nostra storia e raccontano di come sia cambiato il Paese. Purtroppo le lastre originali non si trovano più e così stiamo scansionando tutte le copertine. Il nostro intento è raccontare, non disperdere. Vogliamo dare valore al ricordo che Postalmarket ha lasciato sulle tante persone che hanno sfogliato quei cataloghi».
Rispetto a qualche tempo fa, quando forse un’operazione del genere sarebbe sembrata impossibile, ora Internet è alla portata di tutti e «nel frattempo – spiega Bortolussi – anche i 50 e i 60enni, se non oltre, sono diventati utenti di Internet. Si apre quindi un mercato che 10 anni fa non si pensava di poter raggiungere». Ma quanto vale questa operazione?
«Il nostro business plan è di cinque anni – conclude – e puntiamo a un fatturato tra i 500 milioni e il miliardo di euro, che rappresenta tra lo 0,5 e l’1% del mercato italiano che vale oltre 47 miliardi». Non resta quindi che aspettare il lancio del rinato Postalmarket che, stavolta, potrà contare su un cuore pulsante che batte al centro del Friuli Venezia Giulia. —
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