Eccellenze del cibo e valore dei vini pregiati: in regione 1,4 miliardi di export

Il Cluster agroalimentare presenta i dati del 2022 con risultati positivi. Le vendite all’estero hanno fatto registrare un aumento pari a 305 milioni

Maurizio Cescon

UDINE. Sfiora il miliardo e 400 milioni l’export 2022 del settore agroalimentare del Friuli Venezia Giulia, con una crescita del 27,9% rispetto all’anno precedente (+305 milioni di euro).

È questo forse il dato più significativo emerso dal report della Camera di commercio Pordenone Udine sull’attività del Cluster.

Attività che riguarda oltre 13 mila aziende disseminate su tutto il territorio e che include la promozione e lo sviluppo del brand “Io sono Friuli Venezia Giulia”.

Il focus sulle esportazioni

Dunque l’export complessivo dell’agroalimentare nel 2022 è stato di un miliardo 399 milioni di euro, con un aumento del 27,9%, incluso però l’effetto dell’elevata inflazione (l’anno scorso i prezzi sono mediamente cresciuti tra l’8 e il 10 per cento) che in questo comparto ha avuto il suo peso.

La maggior parte del valore esportato proviene dalla trasformazione di alimenti e bevande con un miliardo 232 milioni, nonostante il numero di sedi di imprese registrate sia pari solamente a 892. Rispetto al 2021 l’export è salito del 30,4%.

Le importazioni di alimenti e bevande hanno toccato la cifra di 518 milioni di euro, con un netto aumento, più 37,6% rispetto all’anno prima, ma il saldo commerciale è comunque nettamente favorevole, pari a 714 milioni di euro.

Vanno molto bene le bevande (237 milioni, con il vino che ha registrato oltre 160 milioni di euro, dato mai toccato in precedenza), i prodotto da forno e farinacei (350 milioni), oli e grassi vegetali (82 milioni) e altri prodotti alimentari (370 milioni).

I Paesi di principale sbocco sono Germania, Francia, Stati Uniti, Regno Unito e Austria. Per quanto riguarda le bevande e in particolare il vino, i mercati principali sono Stati Uniti, Germania, Regno Unito, Paesi Bassi e Canada. La restante fetta di vendite all’estero, pari a un valore di 167 milioni, è generata dal settore agricoltura, silvicoltura e pesca, dove sono attive oltre 12.700 realtà.

La crescita, rispetto al 2021, è stata anche qui a doppia cifra, pari al 12,3%. C’è da sottolineare che l’import nel settore primario ha raggiunto la cifra di 585 milioni, quindi il saldo è nettamente negativo, con -418 milioni.

Per quanto riguarda le aree di destinazione sono la Germania, l’Austria, la Francia, la Romania, la Slovenia e la Spagna. Le colture permanenti totalizzano oltre 62 milioni di export, le piante vive costituiscono invece l’unico saldo positivo tra importazioni ed esportazioni nel settore primario, assieme a prodotti della pesca e acquacoltura.

Le imprese attive

In Friuli Venezia Giulia il settore primario (agricoltura, silvicoltura e pesca) è costituito da 12.764 sedi di impresa registrate al 31 dicembre 2022 che occupano 19.453 addetti.

Il comparto è presente in modo particolare in provincia di Udine dove opera il 54,9% delle imprese regionali e a Pordenone dove è attivo il restante 33,7%. Molto più contenute le percentuali relative a Gorizia (8%) e Trieste (3,5%).

Il settore della trasformazione alimentare e delle bevande è invece costituito da 892 sedi di impresa registrate, il comparto occupa 8.562 addetti ed è presente in gran parte nel territorio di Udine dove opera il 55,3% delle imprese e Pordenone con il 23,4%, mentre Trieste si ferma al 12,8% e Gorizia all’8,5%.

L’agroalimentare nel suo complesso, quindi, (settore primario più trasformazione) conta in regione 13.656 sedi di impresa registrate al 31 dicembre 2022 e 28.015 addetti tra operai, impiegati, addetti commerciali, dirigenti.

Le sedi di impresa, nel corso del 2022, al netto delle cancellazioni d’ufficio, sono scese dello 0,8% rispetto al 2021. In particolare nel primario sono scese nel complesso dello 0,9%: coltivazioni agricole e produzione di prodotti animali -0,9%, pesca e acquacoltura -1,7%, mentre sono aumentate silvicoltura e utilizzo di aree forestali +1,5%.

Nel comparto della trasformazione alimentare e delle bevande si rileva invece un incremento complessivo delle sedi registrate, pari all’1,1% rispetto al 2021 derivante dalla crescita delle industrie alimentari (+1,2%), stabile invece il comparto delle bevande.

Il marchio “Io sono Fvg”

Il logo “Io sono Friuli Venezia Giulia” è nato nel 2020, quando tutti eravamo alle prese con l’emergenza pandemica da Covid. «Era quasi una scommessa - dice oggi il direttore di Agrifood Pierpaolo Rovere - ma si è rivelata vincente in poco tempo».

Oggi sono ben 350 le aziende del settore agroalimentare che si fregiano del marchio, che sono entrate nel club. Si va dal vino al lattiero caseario e ai vegetali, ma stanno arrivando carne e insaccati.

Oggi “Io sono Friuli Venezia Giulia” è gestito da una Fondazione che ha come soci la Regione, le Banche di credito cooperativo e CiviBank e può contare su 35 membri istituzionali quali le università di Udine e Trieste, Promoturismo, Ersa, Confindustria Udine e Confindustria Alto Adriatico, Confcommercio, Confartigianato, Cia, Cna, Coldiretti, Confagricoltura, le Camere di commercio Pordenone Udine e Venezia Giulia, Friuli Innovazione e molti altri ancora. Il budget annuale è di circa 2 milioni di euro.

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