«È un falso cieco», la perizia smentisce il pm
SACILE. «É un falso cieco, restituisca la pensione di invalidità che percepisce ingiustamente da oltre un decennio». Era questa la richiesta della procura di Pordenone al giudice per le indagini preliminari, che l’aveva rigettata. La pubblica accusa si era quindi appellata al tribunale del riesame, che ha nuovamente rigettato l’istanza. «I certificati medici dimostrano che l’uomo è davvero cieco». Nonostante, come dimostrerebbero i filmati della guardia di finanza, lavori l’orto.
Un caso singolare, quello affrontato ieri dal tribunale del riesame. Al secondo grado si era rivolta la procura di Pordenone. Chiedeva il sequestro preventivo per equivalente delle somme percepite da un sessantenne di Sacile ad opera dell’Inps. Una patologia, riteneva la procura, «asseritamente simulata», ma che aveva permesso all’uomo di percepire 185 mila 693 euro dal primo agosto 2000 al primo giugno 2013.
La procura ha portato davanti ai giudici i filmati girati dalla guardia di finanza il 4, 5 e 9 maggio 2013. In quei tre giorni era stato immortalato «mentre svolgeva attività asseritamente incompatibili con lo stato di cieco assoluto».
L’uomo, assistito dall’avvocato Luciano Falomo, è indagato per truffa. Il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Pordenone aveva rigettato la richiesta della procura di sequestro per equivalente di tutta la pensione erogata dall’Inps, nell’arco di tredici anni.
«Non si ravvisa - motivava - il fumus del reato contestato, truffa per il conseguimento di erogazioni pubbliche». Sulla decisione hanno pesato i documenti medici laddove risulta la diagnosi: retinopatia diabetica per distacco di retina, con visus residuo limitato a luci e ombre. Diagnosi formulata dai medici e non sulla base di dichiarazioni dell’indagato.
Il gip, il 30 dicembre 2013, aveva quindi invitato la procura a svolgere ulteriori indagini. La pubblica accusa ha però impugnato il dispositivo, portandolo al tribunale del riesame. L’indagato era stato riconosciuto «parzialmente cieco» dalla commissione medica provinciale nel 1992.
Quattro anni dopo il quadro clinico era stato confermato, con aggravamento della cecità. Nel 2000 «cieco assoluto», esonerato da visite successive. Da quel momento il sessantenne sacilese ha potuto percepire la pensione di invalidità. Si è mosso in casa o in giardino, come pure documentano le immagini delle fiamme gialle? «Tra luci e ombre si è spostato nel contesto domestico», hanno giustificato i giudici, respingendo, per la seconda volta, la domanda della procura.
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