«E ora a Roma imitino questi uomini»

CIVIDALE. Faccia mente locale sui valori incarnati dalla fanteria, chi riveste responsabilità di governo, e «li prenda a modello». Dal generale di brigata Federico Maria Pellegatti, comandante dell’esercito del Friuli Venezia Giulia, un richiamo – anzi, un auspicio – a matrice politica, nel cuore dell’adunata nazionale del 52° Alpi, del 59° Calabria, del 76° Napoli e del 120° Fornovo: «In questo momento estremamente difficile, per il nostro Paese – ha dichiarato l’ufficiale –, bisognerebbe ripensare alla storia della fanteria, appunto, e ai tantissimi esempi di valore e abnegazione che ne sono scaturiti». Di tenore simile i contenuti del discorso del sindaco di Cividale, Stefano Balloch, che ha evidenziato – fra l’altro – il significato di circostanze capaci di diventare, «come questa adunata, momento di testimonianza e di sensibilizzazione delle giovani generazioni. Mi auguro, dunque – ha concluso, rivolto alla platea in divisa –, che Cividale possa continuare ad essere scenario della vostra bella e preziosa festa». Dal presidente dell'Associazione nazionale del fante, Antonio Beretta (che ha portato in città il glorioso e decoratissimo medagliere del sodalizio), un ulteriore aggancio alla strettissima attualità: «Si segua l’esempio della fanteria», ha ammonito, ponendo l’accento sul grande rischio rappresentato dalle «fratture» che si stanno registrando nel Paese. Ma il momento più coreografico del raduno lo si è vissuto al termine dell’affollatissima messa in Duomo, seguita alla cerimonia in piazza: da Borgo di Ponte i reparti del 52° Alpi, al 59° Calabria, al 76° Napoli e al 120° Fornovo – accompagnati dal Gruppo storico risorgimentale dei Cacciatori delle Alpi e dai Grigioverdi del Carso – hanno sfilato alla volta della Francescatto; in caserma il sipario sull’adunata, con la deposizione di una corona d’alloro sul monumento ai caduti del 76° Napoli. Nella mattinata di ieri, però (esattamente in contemporanea con la manifestazione militare), la città ducale ha fatto da scenario a un secondo – e più che radicato: l’edizione era la numero 23 – appuntamento, partecipatissimo nonostante il cielo minaccioso: la Marcia delle Rondini, organizzata dal Gruppo Podisti Longobardo con tripla possibilità di percorso (5, 12 e 23 Km), ha coinvolto tantissime persone, di tutte le età. Menzione dovuta per un folto gruppo di nonnini in carrozzella, dalla locale Casa di riposo.
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