E nella Lega del nuovo corso spunta Pittoni

Potrebbe essere lui l’uomo di Salvini per ricoprire l’incarico di leader in Friuli Venezia Giulia
ANTEPRIMA Pantianicco 09-10-2010 lega
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UDINE. Il nuovo corso della Lega targato Matteo Salvini, avrà i suoi effetti anche in Friuli Vg. Una regione dove il Carroccio è commissariato, e dove, proprio per questo, nei primi mesi del 2014 si andrà al voto per scegliere il nuovo segretario. Qualcuno già scalpita, rivendicando un rapporto privilegiato con il leader fresco di primarie: si tratta dell’ex senatore Mario Pittoni.

E’ lui quello più soddisfatto dalla vittoria quasi plebiscitaria del neo segretario federale: «Matteo è da sempre al fronte in prima linea, iperattivo sul territorio in tutte le nostre battaglie - afferma Pittoni - come peraltro ha insegnato il vecchio capo Umberto Bossi. Per il militante tipo non è difficile riconoscersi in lui: non ti mette mai a disagio. Quest’estate eravamo assieme in montagna, a Ponte di Legno, per la festa annuale della Lega, ragionando sui progetti in grado di far ripartire il Carroccio».

Per l’ex senatore, l’arrivo di Salvini darà una scossa al movimento anche in Fvg, dove candidature mal digerite e scandali hanno allontanato buona parte della base: «Per chi ha sempre vissuto il leghismo come una passione - precisa - figure così sono fondamentali per recuperare il dialogo».

Se il presidente della Provincia di Udine Pietro Fontanini, come sembra, non avanzerà pretese di leadership, tra i papabili alla segreteria, oltre a Pittoni, volgendo lo sguardo ai militanti di lungo corso, potrebbe esserci il goriziano Walter Sepuca e la pordenonese Vania Gava.

In politica però, non tutto è prevedibile, e le fughe in avanti, spesso, non premiano. Ciò che in questo momento appare improbabile è immaginare una scelta del prossimo leader tra i militanti troppo giovani, visto come sono andati a finire gli ultimi mandati consegnati alle nuove leve: Marco Pottino e Matteo Piasente su tutti.

Per ora continuerà la fase del commissariamento, saldamente nelle mani di Gianpaolo Dozzo. In questi mesi l’ex capogruppo alla Camera ha sempre mantenuto un profilo basso, evitando di uscire sulla stampa e di innescare polemiche.

Ha deciso l’espulsione dal movimento di Mara Piccin (con l’avallo del Consiglio nazionale), la capogruppo in Consiglio regionale coinvolta nello scandalo dei rimborsi facili, ma non è riuscito a convincere tutti i militanti con il suo operato.

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