È morto il figlio di Italo Balbo

Scomparso a Roma l’avvocato Paolo, terzogenito dell’aviatore: era discendente della famiglia Florio di Buttrio
Bumbaca Gorizia 16.05.2008 èStoria 08 Eroi in volo Paolo Balbo - Foto di Pierluigi Bumbaca
Bumbaca Gorizia 16.05.2008 èStoria 08 Eroi in volo Paolo Balbo - Foto di Pierluigi Bumbaca

UDINE. È morto a Roma l’avvocato Paolo Balbo, terzogenito dell’aviatore Italo.

Il figlio del quadrumviro fascista aveva 86 anni ed era ricoverato da una settimana in una clinica romana.

Lascia la moglie Paola, con la quale era tornato in Friuli appena il mese scorso, per partecipare agli eventi che il Comune di Varmo ha dedicato alla figura della zia di Paolo, Giuliana Canciani Florio.

L’avvocato Balbo era dunque intimamente legato al territorio friulano, essendo discendente diretto della prima moglie del conte di Toppo Wassermann.

La mamma di Paolo era la contessa Margherita Emanuela Florio, che si era sposata nel 1924 con l’allora comandante generale della Milizia volontaria per la Sicurezza nazionale proprio a villa di Toppo Florio, a Buttrio, con una fastosa cerimonia.

Alla morte di Balbo, nel 1940, Margherita decise di lasciare Roma e riparare in Friuli: con la mamma e le sorelle maggiori Giuliana e Valeria, Paolo si stabilisce dunque a Udine, dove frequenta le scuole medie.

«In estate la famiglia Balbo si trasferiva nella residenza dei Florio, a Buttrio», racconta Mària Croatto, presidente dell’associazione “Apriamo il paracadute”, che intratteneva stabilmente rapporti con il discendente dell’aviatore, che per cinque mesi, nel 1918, fu pure commissario prefettizio a Pinzano al Tagliamento.

«Amava ricordare di quando con le sorelle giocava nel ronco attorno la villa – racconta Croatto – e dei bagni nel Natisone a San Giovanni.

Ho ancora negli occhi l’emozione di Paolo quando lo scorso anno, per la prima volta dopo 72 anni, ha varcato i cancelli di villa di Toppo Florio, dove la nostra associazione e il Comune di Buttrio avevano allestito una mostra dedicata al padre.

Era rimasto particolarmente colpito dalla sensibilità dell'amministrazione nei confronti della figura di Italo».

Balbo tornava spesso in Friuli, almeno una volta all’anno, anche per venire a trovare nella casa di Persereano il cugino Attilio Maseri, cardiologo di fama internazionale e già medico di Giovanni Paolo II e della regina Elisabetta II.

«Lo ricordo davvero con grande affetto: era una persona molto riservata, che si poneva sempre con discrezione e rispetto – rammenta ancora Croatto –. Si è speso sempre per tutelare il ricordo del padre Italo e per conservare la sua memoria.

A giugno aveva ricevuto in consegna i documenti del papà, ottenuti dopo più di settant’anni dall’Archivio di Stato.

Mi ha fatto innamorare del mondo dell’aeronautica, ancora la scorsa estate eravamo andati in un campo di volo e lui guardava rapito i piccoli aeroplani volteggiare in cielo.

Era davvero molto legato alle sue radici friulane e amava particolarmente questi territori, nei quali aveva trascorso momenti importanti della propria infanzia».

Nel 2013 aveva visitato con la moglie il Museo storico aeronautico del Fvg, a Fiume Veneto. I funerali sono in programma per lunedì 19 dicembre.

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