È morto il dottor Vincenzo Salvatorelli

GEMONA. Quella professione, il medico, l’ha onorata sempre, fino all’ultimo giorno. È mancato martedì mattina Vincenzo Salvatorelli, spentosi all’ospedale di Udine dove era ricoverato da alcune settimane in terapia intensiva.
Una figura di riferimento per la cittadina e la comunità pedemontana, dove era molto conosciuto non solo per l’apprezzato lavoro che ha svolto all’ospedale San Michele, ricoprendo pure incarichi importanti, ma anche per il suo impegno politico e amministrativo, che lo aveva portato a ricoprire la carica di vice sindaco e assessore alla sanità per il Comune di Gemona.
Aveva 80 anni il dottorSalvatorelli, ma era difficile attribuirglieli: un uomo sempre attivo, tanto è vero che dopo il pensionamento dall’ospedale ha sempre continuato a operare gestendo il suo ambulatorio medico in Piovega. Era stato solo quel malore, che lo aveva colpito alla vigilia di Pasqua, a fermarlo, a costringerlo a farsi ricoverare.
Vincenzo Salvatorelli era originario di Ruvo, in provincia di Bari, ed era giunto in Friuli appena laureato, nel 1964: dopo una breve esperienza all’ospedale di Sacile era arrivato al San Michele di Gemona, dove era stato assunto nel reparto di medicina.
Nel giro di pochi anni, Salvatorelli era diventato direttore del laboratorio di analisi, che praticamente ha seguito per buona parte della sua carriera all’interno dell’azienda sanitaria 3, dove ha operato anche come direttore sanitario.
Fu lui a organizzare quel servizio sanitario. È stata una persona molto attaccata alla struttura ospedaliera, dove cominciò a lavorare quando ancora era localizzata in via Bini e in seguito trasferita nella sede attuale. Vincenzo non se ne andò quando il paese fu colpito dal sisma e contribuì alla ricostruzione e riorganizzazione del nuovo ospedale.
Uomo concreto, che non aveva timore a dire la sua anche nei momenti più difficili, Vincenzo Salvatorelli mise spesso la sua professionalità al servizio del territorio come quando riprese in mano la cartella clinica di Ottavio Bottecchia per spiegare alla gente della Val del Lago come era morto il grande campione nel territorio di Peonis: era il 1974 quando a Trasaghis si ricordavano i 50 anni della prima vittoria al Tour de France del ciclista italiano. Negli anni ’90 Salvatorelli fu eletto consigliere comunale e l’allora sindaco Virgilio Disetti gli conferì la delega alla sanità: in quel periodo l’ospedale gemonese fu colpito dal taglio della maternità e Vincenzo non si tirò indietro, ma difese sempre quel servizio.
Lo fece da tecnico presentando le sue proposte e partecipando al dibattito sul San Michele. Nel 2004 fu eletto vice sindaco e assessore alla sanità nella giunta guidata da Gabriele Marini e in seguito mantenne l’assessorato alla sanità anche nel primo mandato dell’attuale sindaco Paolo Urbani, dal 2009 al 2014.
«È stato un punto di riferimento», lo ricorda il primo cittadino, «nella difesa dell’ospedale: ci stringiamo accanto alla famiglia, esprimendo tutta la nostra vicinanza». Vincenzo Salvatorelli lascia la moglie Franca con i figli Annarita e Giuseppe. I funerali non sono ancora stati fissati.
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