È morto Giorgio Buttazzoni, colonna del volontariato: "Ricoverato a metà gennaio, è peggiorato negli ultimi giorni"

SAN DANIELE. Aveva sconfitto la malattia una prima volta, anni addietro, e ora stava combattendo una nuova battaglia, con la stessa tenacia e determinazione. Qualità che non gli sono bastate a mettere ko il virus. E’ mancato a 66 anni Giorgio Buttazzoni, uno di pilastri delle associazioni sandanielesi, uno cresciuto a pane e disponibilità, sempre pronto a dare una mano, che si trattasse di protezione civile, alpini, calcio. Lui c’era. La comunità è pronta a stringersi questa mattina attorno alla famiglia, alla moglie Nadia e ai figli Deborah, Luca e Alessandro, in occasione delle esequie che saranno celebrate in Duomo alle 10.30. Per tutta la vita Buttazzoni si è contraddistinto per modestia e disponibilità.

A favore della comunità sandanielese ma non solo. In occasione dei terremoti dell’Aquila e dell’Emilia Romagna non ha esitato a vestire la divisa della protezione civile e a partire, insieme al gruppo Sandanielese di Pc, alla volta delle zone disastrate. Lo racconta la moglie Nadia ricordando che oltre alla Protezione Civile, il marito Giorgio aveva dato spesso una mano alle penne nere della città anche se lui un alpino non lo era mai stato. Non formalmente almeno, ma del resto penna nera lo si può essere anche senza averla portata sulla testa. Alla Protezione civile, agli alpini e all’associazione calcio San Daniele dedicava il suo tempo, quello che gli restava dopo il lavoro e la sua amata famiglia.

PER APPROFONDIRE

A lavorare aveva iniziato giovanissimo, a 14 anni appena, in un negozio in centro. Poi l’approdo al prosciuttificio Prolongo, subito dopo il terremoto, dov’è rimasto fino al pensionamento. Da una decina di anni era in pensione, quiescenza che avrebbe voluto trascorrere in serenità assieme alla moglie, dedicandosi alle sue passioni. Invece il destino gli ha presentato un conto inaspettato. «A metà gennaio è stato portato in ospedale a Udine per via di un’infezione e in ospedale ha preso il Covid - fa sapere la consorte -. Il 18 gennaio lo hanno trasferito a San Daniele perché era positivo, all’inizio sembrava il virus non si fosse manifestato in una forma grave, poi negli ultimi giorni si è invece aggravato».

Come questi tutte le vittime del virus, anche Buttazzoni ha chiuso gli occhi per l’ultima volta lontano dai suoi affetti, dagli amici, dal supporto di quella comunità che oggi ne piange la scomparsa. «Sentiremo in tanti la mancanza di Giorgio - dichiara Valerio Mattioni, ex assessore comunale, ma in questo caso soprattutto coetaneo, compagno di giochi e di scuola di Buttazzoni - che penso rimarrà a lungo nel cuore dei sandanielesi».

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