E’ morto don Claudio Polo, parroco di Torre “nuova”

Pordenone, da tempo malato, non aveva voluto lasciare i fedeli nonostante la sofferenza. Era stato cappellano al Sacro Cuore e viceassistente di Azione cattolica adulti
foto missinato parroco
foto missinato parroco

PORDENONE. «Offro tutta la sofferenza alla mia parrocchia, alla comunità di Sant’Agostino». Un ultimo pensiero alla sua gente e don Claudio Polo si è spento, ieri, dopo una lunga malattia, nell’ospedale Santa Maria degli Angeli a Pordenone. Un uomo di Dio: da 23 anni parroco a Torre nuova.

«Si era preparato all’incontro con il Signore, durante la lunga malattia che lo ha vinto – don Bernardino Dal Col ha impartito il sacramento dell’estrema unzione a don Claudio e lo ha confortato nell’ultimo attimo –. L’ho assistito sempre con la preghiera. Ripeteva che era tranquillo perché si sentiva nelle mani del Padre».

A 66 anni, don Claudio era un punto forte per tutta la comunità di Pordenone. «E’ stato un prete del dialogo: ha fatto tanto per la parrocchia di Sant’Agostino».

Il ricordo di Andrea Finardi presidente della circoscrizione Torre, si è unito a quello di 2 mila 800 parrocchiani. Il parroco di via Slataper li aveva incontrati nelle celebrazioni natalizie e in gennaio. Stava meglio, poi l’ultima terapia chirurgica non è andato bene. «Era un punto di riferimento importante – aggiunge Finardi - per tanta gente e tanti giovani».

Un uomo di fede, prima di tutto: laureato in teologia nel 1972, a Torre era arrivato nel 1991. I 23 anni della sua missione hanno lasciato l’impronta di un Vangelo predicato dall’altare e vissuto in mezzo ai giovani, dalla parte di quelli che non hanno voce.

«Nato a Cordenons nel 1947 in una famiglia numerosa con cinque sorelle e quattro fratelli, aveva sentito la vocazione molto giovane – don Bernardino lo ricorda commosso –. La sua vita è stata edificante, per tutta la comunità cristiana».

Ordinato sacerdote il 25 giugno 1972, era stato cappellano al Sacro Cuore di Pordenone e a San Giorgio al Tagliamento prima di diventare parroco di Lorenzaga, viceassistente di Azione cattolica adulti (dal 1984 al 1991), quindi a Sant’Agostino dal primo marzo 1991.

La gente di Torre dice che la grande chiesa nuova, inaugurata 12 anni fa, è il frutto del suo impegno. Muri nuovi di una chiesa che ha voluto e che è la metafora della tenda evangelica e l’anima cristiana, dentro: per dare linfa e contenuti alla fede. Il gruppo scout, lo sportello Caritas per gli “ultimi”, i giovani e la vitalità della fede orientata a fare squadra, a dare futuro a quella grande parrocchia.

Padre Tarcisio, un sacerdote comboniano, lo ha aiutato negli ultimi tempi come reggente della comunità. Avanzando la malattia, gli era stato proposto di dedicarsi prima di tutto alla sua salute, ma lui non aveva rinunciato a restare nella sua comunità, per vivere tra i suoi l’esperienza della Croce, sino all’ultimo momento. ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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