È morto Andrea Ghetti, il “signore dei pavoni” che amava girare con il calesse

CODROIPO. Lo vedevano passare con il calesse per Codroipo, oppure andavano a sbirciare i suoi pavoni nella sua abitazione di via Piave: era una figura amata perfino dai bambini Andrea Ghetti, commerciante e appassionato di animali, persona dal carattere aperto e cordiale con tutti.
È mancato a 87 anni a causa di condizioni di salute peggiorate negli ultimi quattro anni, dopo una vita dedicata al lavoro di commerciante nel settore della fornitura di materiali edili e legna, mestiere ereditato dal padre.
È proprio al magazzino, inizialmente aperto in uno slargo vicino a via Candotti, che si deve la denominazione di piazza della Legna. Recentemente la società, di cui Andrea aveva fatto partecipe il figlio Corrado e che è stata chiusa tre anni fa, ha fornito anche carburanti, attrezzatura nel settore e consulenza. Ora il figlio è impiegato alla filiale di Codroipo, divisione commerciale, della Metanodotti spa di Tricesimo.
I Ghetti, una dinastia di commercianti. Era di origine romagnola il capostipite, che si chiamava Corrado come ora il nipote e al tempo della guerra si era trasferito in Friuli sognando di aprire un’attività di vendita di vino, a cui poi si sono aggiunti materiali da costruzione e legna da ardere. Andrea e le due sorelle furono avviate agli studi; loro diventarono insegnanti e lui invece interruppe gli studi per lavorare, appunto, assieme al padre.
Appassionato di cavalli, che nell’attività storicamente erano utilizzati per il trasporto delle merci, Andrea lo è sempre stato, vincendo anche una sua difficoltà motoria, che aveva dalla nascita, per salire in sella finché ha potuto. Con il calesse si era anche sposato nel 1962, nella chiesetta di Gorizzo, con Lucia Infanti, ora 83enne, che gli è sempre stata al fianco anche per seguire l’attività amministrativa della ditta.
Ghetti era un commerciante che sprizzava da ogni poro gioia di vivere e di vedere gente. Al punto che, quando la salute ha cominciato a venir meno e la deambulazione a essere sempre più difficoltosa, con grande forza di volontà raggiungeva a bordo di una macchina elettrica piazza Garibaldi per prendere il giornale e il bar Al giardino per incontrare gli amici.
Amava prendersi cura degli animali, al punto che accanto all’ufficio aveva una stalletta con una capra, i conigli, l’immancabile cavallo e i pavoni. Questi ultimi li allevava soprattutto per desiderio di Lucia, che ne aveva ricordo per averli ammirati in villa Mangiarotti. I bambini venivano per vedere gli splendidi esemplari aprire la ruota nell’età degli amori e ottenere in dono una piuma: ne erano felici Andrea e la moglie.
Ghetti ha concluso la sua esistenza martedì, circondato dall’affetto dei suoi, nella propria abitazione. Lascia nel dolore profondo, oltre alla moglie e Corrado, la figlia Marina, che pure abita a Codroipo, e altri parenti. I funerali in duomo, giovedì 22, alle 17.30. —
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