E a Resia i colori della tradizione

RESIA. Musica, divertimento, irriverenza. Sono le parole chiave del Püst, il tradizionale Carnevale di Resia, che ieri pomeriggio è entrato nel vivo.
Chi ha scelto di raggiungere San Giorgio di Resia si è imbattuto nelle due maschere principali di questo Carnevale: i “babaci”, con indosso abiti vecchi e logori, e le “lipe bile maskire”, le belle maschere bianche, più preziose e arricchite da variopinti nastri colorati e alti cappelli ornati con fiori di carta colorata.
Un carnevale non organizzato, che scorre con danze al suono della cïtira, una sorta di violino, e della bünkula, simile a un violoncello, antichi strumenti originali di questa vallata. E proprio la musica è il filo conduttore della festa, con le note che si insinuano tra vicoli e vie facendo danzare giovani e anziani.
Dopo le prime due giornate di festa, sabato e domenica, questa sera dalle 21 il Carnevale si sposterà nella sala dell’associazione Sangiorgina per “Te vlïki Püst”, il Grande Carnevale. Qui si ballerà mascherati al ritmo della zïtira e della bünkula. Prima però, dalle 16, l’associazione “Vivistolvizza” propone “Bambini in maschera” nella baita alpina di Stolvizza.
Domani invece, ultimo di Carnevale, la festa torna a San Giorgio di Resia, con un gran ballo in maschera nella sala delle associazioni a partire dalle 21.
Mercoledì, giornata delle Ceneri, dalle 19 processione e funerale del “Babaz”: dopo un adeguato e delirante processo, sarà bruciato in piazza il fantoccio chiamato “babaz”, che rappresenta tutti gli eccessi e i bagordi di questo allegro periodo di divertimento. Alle porte infatti c’è la Quaresima.
Quello di Resia è uno degli ultimi Carnevali spontanei del Nord Italia, lontano da richiami di tipo turistico o commerciale. Qui ogni anno il Carnevale assume le stesse forme, richiama gli stessi suoni e coinvolge le stesse figure. Tutto resta immutato e perenne, un po’ come accaduto con la lingua della Val Resia, che è riuscita ad essere trasmessa fino ai giorni nostri grazie all’isolamento di questa vallata.
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