Due morti in città, 4ª vittima in casa di riposo Malore fatale a una sacilese in quarantena

Deceduti l’imprenditore Angelo Blandino (Sbp Bilance), Paolo Zara, Regina Del Puppo e, a Castions di Zoppola, Caterina Bressan

Bilancio pesantissimo, ieri, nella lotta al coronavirus nel Friuli occidentale. A Pordenone hanno perso la vita un imprenditore e un artigiano, a Sacile una pensionata, a Castions di Zoppola un’ospite della casa di riposo, quarta vittima dall’inizio della diffusione del contagio all’interno dell’istituto. Ventisei le persone spirate in totale nella Destra Tagliamento, alle quali si aggiunge don Corrado Forest, cappellano a Caneva, deceduto in terra veneta.

Qui Pordenone

Ieri hanno cessato di vivere, nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale Santa Maria degli Angeli, l’imprenditore Angelo Blandino, 66 anni compiuti solo 48 ore prima, titolare della Sbp Bilance, con sede a San Quirino in via della Comina. Abitava con la moglie a Pordenone in via Claut, poco lontano dall’azienda, ed era conosciuto e stimato. Era stato ricoverato in ambulanza lo scorso 15 marzo e da allora era cominciata la sua lotta, purtroppo conclusasi ieri nonostante il prodigarsi del personale medico.

Accanto a lui, nello stesso reparto, si è conclusa l’esistenza di Paolo Zara, 58 anni. Abitava a Pordenone in via Molinari, da dove si era trasferito, proveniente da Fiume Veneto, dove aveva vissuto a lungo in via dei Roveri.

Qui Sacile

Non ce l’ha fatta a resistere al contagio del virus Covid-19 Regina Del Puppo, classe 1928, quarta vittima a Sacile. L’anziana era in quarantena in via Marconi da diversi giorni, ma ieri mattina le sue condizioni di salute si sono improvvisamente aggravate ed è stata trasferita in ospedale a Pordenone. «Abbiamo sentito le sirene dell’ambulanza spezzare il silenzio nella domenica delle Palme, poi gli infermieri hanno trasferito l’ultranovantenne e ci siamo allarmati – ha raccontato Adriano Paoluzzi, vicino di casa –. Regina era ammalata e assistita amorevolmente da una badante e dalle figlie Viviana e Maria Bessega».

Il test del tampone è risultato positivo. «Proviamo tutti un grande dispiacere per i decessi di Regina Del Puppo e di Renata Dan nell’ultimo fine settimana – ha dichiarato il sindaco Carlo Spagnol –. L’amministrazione comunale e tutta la nostra comunità si stringono intorno alle due famiglie colpite». Ieri sera il bollettino dell’Azienda sanitaria Friuli occidentale (Asfo) ha aggiornato i numeri che fotografano l’emergenza sanitaria a Sacile. «Sono 36 i contagiati su una popolazione di circa 20 mila residenti – ha reso noto il primo cittadino Spagnol –. Due sono guariti e purtroppo quattro deceduto, compresi Antonino Di Marco e Cesare Tombolan. In quarantena si contano invece un centinaio di cittadini». La raccomandazione resta una: «Stiamo a casa – ha concluso il sindaco liventino –. Sono ancora troppi i sacilesi a passeggio».

Qui Castions di Zoppola

Quarta vittima del coronavirus alla casa di riposo di Castions di Zoppola: si tratta di Caterina Bressan. Aveva 91 anni e diverse patologie pregresse. Il 29 marzo era stata ricoverata nel reparto Covid-19 dell’ospedale di Pordenone, da dove sabato scorso era stata trasferita nel medesimo reparto dell’hospice di San Vito Al Tagliamento, dov’è mancata. Prima di lei si erano spenti, a causa del virus, Anna Gambarin, Iolanda Nardin e Ferruccio Bontempo.

La struttura della fondazione Micoli Toscano è quella più duramente messa alla prova nel Friuli occidentale. Sono 28 gli anziani positivi, otto dei quali ricoverati in ospedale, ai quali si aggiungono otto operatori. La direzione sanitaria ha messo in atto una serie di accorgimenti con l’obiettivo di contenere il diffondersi della malattia, primi dei quali la creazione di un reparto per gli ospiti positivi e di uno per i casi sospetti. Il sindaco Francesca Papais, che segue costantemente la vicenda, ha chiesto all’Azienda sanitaria la presenza stabile di un virologo in casa di riposo. «Ci uniamo al dolore dei famigliari – afferma la prima cittadina – per la perdita di Caterina».

Il personale continua a lavorare con dedizione e spirito di servizio, ma la paura cresce di giorno in giorno. Nonostante le precauzioni, è elevato il timore dei dipendenti di contrarre la malattia. Una situazione altamente problematica, per la cui gestione fondazione, amministrazione comunale e Asfo stanno operando sinergicamente. La comunità, dal canto suo, segue con apprensione quanto sta avvenendo nella casa di riposo di Castions, alla quale in molti sono legati: si tratta infatti di un’istituzione dalla lunga storia, nella quale abitualmente prestano volontariato tanti cittadini che considerano gli anziani come i “nonni di tutti”. Per questo il dolore si accompagna alla paura, per gli anziani come per i dipendenti.

R.Pn.

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