Due giovani fotografi tra aiuti e scatti nell’Emilia del sisma

SPILIMBERGO. In viaggio nel cuore del sisma. E’ quello che stanno compiendo due giovani fotografi spilimberghesi, Dario Formica e Francesco Zanet, partiti domenica alla volta di Finale Emilia, uno dei paesi segnati dal terremoto che dallo scorso 20 maggio sta sconvolgendo le province di Modena e Mantova. Per Formica si tratta di un ritorno visto che già la scorsa settimana, zaino in spalla e reflex a tracolla, aveva raggiunto l’epicentro del terremoto. A lui si è voluto ora unire Francesco Zanet, giovane ma già affermato fotografo freelance e docente di fotografia. I due hanno raggiunto il campo spontaneo organizzato dai ragazzi del bar Fly, rimasto ormai l’unico punto di aggregazione della città, dove alloggeranno sino a giovedì viaggiando su un furgone messo a loro disposizione da amici e portando con sé beni di prima necessità da donare alla popolazione terremotata.
Ieri il primo trasferimento a Mirandola e Cavezzo per raggiungere il campo allestito dalla Protezione civile del Friuli Venezia Giulia, dove stanno operando anche i volontari del nucleo di Protezione civile dell’Associazione nazionale dei carabinieri in congedo di Spilimbergo. Uno scenario, quello che appare dinanzi agli occhi e all’obiettivo delle macchine fotografiche dei due giovani, desolante. Lo sconforto è accresciuto dai racconti delle persone che vivono da settimane nelle tendopoli. E non mancano i racconti di chi si lascia andare a retroscena che fanno riflettere: «Più di qualcuno prova a giustificare quel che è accaduto ipotizzando che il sottosuolo della zona possa essere stata sconvolto da continue trivellazioni visto il possibile progetto di realizzare un sito di stoccaggio di gas naturale proprio nella stessa area dove in queste settimane si registrano le scosse sismiche più forti». Una voce smentita ufficialmente da fonti del ministero dello Sviluppo economico.
«La terra non smette mai di tremare, c’è un allarme costante, proprio ieri ci siamo trovati nel mezzo della forte scossa avvenuta tra Cavezzo e Mirandola con magnitudo 5.1», racconta Formica. Fra tanto dolore non manca lo spazio per un sorriso: «Come si può vedere anche nelle foto che abbiamo scattato il primo giorno nel campo allestito dalla Protezione civile ligure – concludono – i bambini rappresentano l’unica nota lieta. Sono gli unici a fare dimenticare magari per pochi istanti il dramma vissuto dagli adulti».
Guglielmo Zisa
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