Dopo il sogno-Giro è pronta la Stentaria paradiso per i turisti

Domani a Ovaro s’inaugura la ristrutturazione della strada Ma niente corsa rosa: salita troppo dura e problemi logistici
Di Antonio Simeoli

OVARO. Eravamo saliti lassù, ai 1840 metri di Forcella Forchia due anni e mezzo fa, era l’inizio di aprile 2011. I lavori sulla Stentaria dovevano ancora iniziare, ma quella strada, una mulattiera che si arrampica sulla montagna davanti allo Zoncolan, aveva già tutte le caratteristiche della strada per il paradiso.

Con un sogno: ospitare prima o poi un passaggio di una tappa del Giro d’Italia, con l’arrivo magari posizionato a Sauris dopo, scollinata Forcella Forchia, un tratto in falsopiano fino a Malga Losa, una discesa vertiginosa fino a Lateis e un arrivo in salita a Sauris. Enzo Cainero, il patron delle tappe friulane del Giro, aveva cominciato a lavorarci sù cercando mappe, facendo sopralluoghi. Poi il sogno si era scontrato con la dura realtà: le pendenze impossibili della salita e la mancanza di spazi in quota (e anche a Sauris) per ospitare la carovana rosa.

Intanto però la Stentaria, tecnicamente la carrozzabile Mione (Ferazioen di Ovaro sulla destra del degano)-Malaga Forchia è diventata una strada asfaltata ed ora è un altro asso nella manica che la Carnia può giocare in chiave turistica.

Perchè i sette chilometri dal borgo di Mione (quota 715), quello del famoso palazzo delle cento finestre che domina la valle, portano effettivamente in Paradiso. La strada sarà inaugurata domani mattina con la cerimonia organizzata dal commissario della Comunità Montana, Lino Not. L’investimento è dell’ente intermedio, soprattutto grazie a un accordo bypartisan in Consiglio Regionale capace di evitare tre anni fa, che i 790 mila euro stanziati dai fondi Aster più quelli messi dallo stesso ente venissero persi. E così, nel corso di tre stagioni estive, i lavori (responsabile del procedimento per la comunità montana, Andrea Citran e ditta esecutrice, Radaelli di Venzone) sono stati completati.

Come? Ce lo spiega il direttore dei lavori, Titta De Prato, professionista di Ovaro con nel curriculum, tra l’altro, la sistemazione di due “mostri” del ciclismo, salita del Crostis più Panoramica delle Vette e soprattutto, nel 2007, Zoncolan da Ovaro. «La salita si può dividere in due tratti - spiega De Prato - i primi 3,5 km dopo Mione e gli altrettanti che portano alla Forcella. Nel primo abbiamo in pratica sistemato e asfaltato la vecchia mulattiera usata da sempre per raggiungere gli alpeggi in quota. Tre km e mezzo che hanno una pendenza media del 15%. Poi la seconda parte, fuori al bosco, con l’ultimo chilometro dal fondo in in cemento e una pendenza media del 19 per cento con punte addirittura del 28. «In quel tratto abbiamo fatto interamente la strada in cemento e protetto i lati della strada trattandosi una zona soggetta a slavine. Poi abbiamo anche sistemato la parte successiva in falsopioano verso Malga Losa», chiude De Prato.

Già, Malga Losa. Ora, oltre che da Lateis e da Prato Carnico (da qui in fuoristrada) è raggiungibile comodamente anche da Ovaro. «Abbiamo riannodato la storia - spiega raggiante il sindaco, Romeo Rovis - perchè nei secoli la Stentaria è stata il collegamento essenziale tra noi e Sauris. Sarà un asso per il turismo». Ora la Stentaria sarà il paradiso dei turisti.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto