Donne molestate,centinaia di denunce
C’è l’ex fidanzato ossessionato dalla fine di una relazione e c’è il classico maniaco in cerca di uno sfogo alle proprie pulsioni. Ma c’è anche la donna lasciata e pronta a tutto pur di rovinare la nuova compagna del proprio ex. Di storie di amori, passioni e gelosie degenerati in molestie gli archivi di carabinieri e polizia sono ogni anno pieni zeppi: 236 le denunce presentate in Friuli nel solo 2008.

di Luana De Francisco
UDINE.
UDINE.
C’è l’ex fidanzato ossessionato dalla fine di una relazione e c’è il classico maniaco in cerca di uno sfogo alle proprie pulsioni. Ma c’è anche la donna lasciata e pronta a tutto pur di rovinare la nuova compagna del proprio ex. Di storie di amori, passioni e gelosie degenerati in molestie gli archivi di carabinieri e polizia sono ogni anno pieni zeppi: 236 le denunce presentate in Friuli nel solo 2008.
Un trend confermato anche dai primi dati del 2009, con venti nuovi casi già segnalati. E in linea con gli anni precedenti: 279 nel 2007, 243 nel 2006. Per una media di più di una denuncia ogni due giorni. Buona parte delle quali, con tanto di nome e cognome del molestatore, trattandosi spesso di situazioni maturate a seguito della chiusura di una qualche relazione sentimentale e, comunque, alimentate dall’insistente sequela di chiamate, sms o email facilmente riconducibile a una precisa utenza telefonica.
Preoccupante non soltanto sotto l’aspetto penale, ma anche e soprattutto per i suoi risvolti sociali, il fenomeno dello stalking (diventato di grande attualità dopo il disegno di legge presentato dal ministro Carfagna) è dunque ben presente anche tra i friulani, con “vittime” e molestatori di tutte le età e di ambedue i sessi. Nonostante la mole e la frequenza delle denunce, comunque, secondo le forze dell’ordine sono ancora molte le persone che, per paura o anche per una sottovalutazione del problema, scelgono di non sporgere alcun tipo di querela.
Chi lo ha fatto, al contrario, molte volte è riuscito a ritrovare la pace perduta. Individuati gli autori delle telefonate o dei messaggi molesti (o, quantomeno, gli intestatari dell’utenza), infatti, con la legge attualmente in vigore la polizia giudiziaria è tenuta a sanzionarli con una contravvenzione di 500 euro. Nella caserma del Comando provinciale dei carabinieri di viale Trieste, specie per i casi più gravi, è inoltre prassi convocare i presunti responsabili delle molestie, per ammonirli e informarli di essere sottoposti a indagine.
Scorrendo le denunce depositate l’anno scorso, ci si accorge che incorrere nella rete dello stalking, oggigiorno, è più facile di quanto si possa credere. Perchè se è vero che la molla che fa scattare la maggior parte delle telefonate e degli sms molesti è per lo più rappresentata dalla volontà di rivalsa o di vendetta nei confronti di una persona con la quale si è in qualche modo avuto a che fare in passato, basta incappare nel partner (o l’amico, il collega, il parente o addirittura, come nel caso di un medico udinese, la paziente innamorata) sbagliato per vedere la propria vita privata continuamente violata.
Peggio ancora, ed è la maggior parte dei casi, con l’aggravante delle ingiurie e delle minacce. A meno di non avere la sfortuna di diventare invece l’oggetto delle attenzioni di un anonimo molestatore: maniaci capaci di chiamare a tutte le ore del giorno e della notte, sospirare un po’ e poi buttare giù. Ma anche di utilizzare un videotelefono, per mostrare alla vittima le proprie parti intime e la camera da letto nella quale vorrebbero portarle.
Lo stalker-tipo, comunque, resta l’ex (marito, convivente o fidanzato che sia). Talvolta, le molestie si estendono anche alla famiglia della donna. Come nel caso di una ragazza di soli 17 anni, perseguitata dagli sms e dalle telefonate dell’ex fidanzatino di due anni più grande, che non ha esitato a rivolgersi alla madre di lei per convincerla a ricominciare. Evidentemente scegliendo però la strategia meno efficace.
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