Domani s’inaugura lo scalo ferroviario «Ora, però, dateci la Sequals-Gemona»

La piattaforma logistica a pieno regime arriverà a quota 1300 addetti. «Ma per il pieno sviluppo servono anche le strade»



Pordenone raccoglie la sfida: dalla manifattura alla logistica. Con il raccordo ferroviario all’Interporto, che sarà inaugurato domani alle 17.30, la città si candida a diventare una piattaforma importante per la logistica. Ma alle associazioni di categoria non basta: presto un comitato di imprenditori per rilanciare l’urgenza di realizzare la Sequals-Gemona.

La svolta

«Interporto è un’industria vera e propria con investimenti che richiedono garanzie di redditività, che passa dalla formazione completa del personale ad accordi sulla logistica di lungo periodo» è la premessa dell’amministratore delegato Giuseppe Bortolussi. «Il fatto che ci sia stata una competizione tra i migliori player del mondo per gestire il raccordo ferroviario è la dimostrazione – aggiunge Bortolussi – che il territorio è appetibile. Pordenone aumenterà di un milione di metri cubi le merci da scambiare». Le direttrici prevalenti sono il Nord ma anche l’est Europa. «Il triangolo Milano-Torino-Genova si sta trasferendo qua, nel Nordest, territorio che è ad alto fatturato. Stiamo accelerando anche sulla rete telematica per questa». Il presidente Silvano Pascolo aggiunge: «Le nostre imprese avranno subito una linea ad alta capacità con treni di dimensione europee, su una rete senza penalizzazioni, con carichi molto più ampi. Se poi si pensa che le fabbriche spostano i magazzini intermedi vicini alla rete ferroviaria, per Interporto si una gioca grande partita, speriamo che gli spazi bastino».

occupazione

Più movimentazione merci, più lavoro. «Oggi la logistica fa la differenza, canalizzare le merci è un fattore competitivo notevolissimo per cui avere esperti in questo settore è determinante» rimarca Pascolo. E lo si vede anche dai numeri dell’occupazione creata da Interporto. «Se nel 2007 erano 450 – ha contabilizzato l’amministratore delegato Bortolussi – oggi sono in realtà 1.100 e, quando saremo a pieno regime, raggiungeranno quota 1.300».

viabilità

Ma la ferrovia, secondo le associazioni di categoria, ha valore se inserita in un contesto di infrastrutture completo. Da qui la priorità scandita dal presidente di Unindustria, Michelangelo Agrusti: «A breve presenteremo un comitato promotore, formato da imprenditori di Pordenone e Udine, per chiedere alla Regione di calendarizzare come urgente la discussione sulla Cimpello–Sequals–Gemona. Alla fine del mandato di Tondo c’erano state due offerte per realizzare l’opera in project financing, ma non venne presa una decisione. La giunta Serracchiani non diede seguito». Per Unindustria si tratta invece di una scelta non più rinviabile e nemmeno negoziabile: «I volumi di traffico sono aumentati in modo importante e non basterà nemmeno la terza corsia dell’autostrada. Senza considerare il completamento della Pedemontana Veneta che incombe». Unindustria chiede anche di sbloccare quanto prima la bretella sud: «Chiediamo che le procedure siano accelerate, va fatto il sottopasso ferroviario, è importante che le ferrovie non diano i permessi in cinque anni». Alberto Marchiori, oltre ad avvisare chi «vuole appropriarsi di Interporto» che l’unica strada possibile è «costruire sinergie», ha a sua volta insistito sul tema infrastrutture. «Le infrastrutture sono essenziali. Bisogna fare ciò che è stato programmato – ha rilanciato il presidente di Confcommercio riferendosi al Tav –. Gli italiani sono stanchi e vogliono risposte. Chi ha vinto non può deludere gli italiani, ci ha già pensato un altro Matteo». —



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