Domani l’ultimo saluto a Federico Castellani

GRADISCA. Saranno celebrati domani alle 15, nella chiesa di Santo Spirito in Mercaduzzo, i funerali di Federico Castellani. La Procura di Tolmezzo ha dato il nullaosta alla celebrazione delle esequie...

GRADISCA. Saranno celebrati domani alle 15, nella chiesa di Santo Spirito in Mercaduzzo, i funerali di Federico Castellani. La Procura di Tolmezzo ha dato il nullaosta alla celebrazione delle esequie del giovane musicista isontino - appena 38enne - tragicamente morto sullo Jof Fuart, in Val Saisera. Stasera alle 19, invece, sempre nella chiesa del rione, è in programma una veglia di preghiera con la recita del rosario in memoria di Castellani.

I genitori di Federico, Marino e Ileana, nelle ultime ore sono stati raggiunti dal calore di moltissimi concittadini e amici in questo momento di indescrivibile dolore. Fra questi anche il parroco, don Maurizio Qualizza. Il sacerdote ha voluto così ricordaree la memoria del giovane: «Tante volte Federico, con il suo inseparabile violino, ha suonatoe nella sua chiesa di Santo Spirito o ha cantato in duomo con il coro “Città di Gradisca”, con il quale ha impreziosito tante celebrazioni. In cielo - prosegue don Qualizza - persone come Federico siano in quella folla immensa di cui parla il libro dell’Apocalisse: le nuove note che Dio usa per continuare a comporre la genuina musica del suo amore per la vita umana».

Fra i tanti, il giovane aveva prestato la sua voce al “Città di Gradisca”, alla Corale del Friuli Venezia Giulia, al “Portelli” di Mariano, alla Coral di Lucinis al Gialuth di Roveredo in Piano. La Società Filarmonica di Sant’Apollinare di Trieste, di cui Castellani era socio e violinista, gli dedicherà inoltre l’accompagnamento musicale della messa solenne per il 150º dell’Immacolata Concezione. È stato anche componente dell’Orchestra Filarmonica Città di Monfalcone .

Intanto non si ferma il tam-tam di messaggi di affetto e di commiato da parte dei tantissimi amici di Castellani unanimemente ricordato anche per la sua contagiosa voglia di vivere e il suo sense of humour. «Caro amico mio - gli scrive Davide - ma come? E tutte le gite che progettavamo e dovevamo fare assieme? E il duo violino-organo? I nostri cori? Guardaci e sorridici dal Cielo delle tue amate montagne, perché ne avremo tanto bisogno». Oppure Carlo: «Riposa in pace anima bella... suonerai violini di nuvole sulle cime celesti e da lì farai echeggiare ancora il timbro chiaro della tua voce».

Luigi Murciano

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