Domani i funerali di Roberto De Battisti «signore della musica»

Il nullaosta alla cerimonia in cimitero atteso per stamattina Era stato trovato privo di vita nella propria abitazione venerdì
Ha venduto dischi a tutto il Friuli e non solo, trasmettendo la passione per la musica, regalando consigli da vero intenditore sempre con un occhio attento alle avanguardie. Se n’è andato a poche ore di distanza dall’anima musicale degli Ac/Dc, Malcolm Young, uno di quei grandi che, sempre da sotto il palco, lo aveva fatto sognare.


Roberto De Battisti, volto storico dell’ex negozio di elettrodomestici Mofert di viale Europa Unita al reparto musicale, è morto venerdì nella sua abitazione di via Margreth, a 66 anni, e la data del funerale – che potrebbero essere domani alle 9 in cimitero – sarà confermata oggi. Sono tantissimi gli amici e i conoscenti che in questi giorni hanno condiviso la notizia della sua triste scomparsa, regalandogli anche un pensiero affettuoso sulla pagina Facebook, con la quale si teneva aggiornato e in contatto con moltissime persone.


«Era il più grande commesso dei negozi di dischi a Udine, gli anni della Mofert, l’unico negozio che aveva musica estrema», lo ricorda un amico, che lo dipinge un «uomo gentile, semplice e grande intenditore della vera musica. Addio Roby – è il suo saluto – mi mancherai, ma mancherai a tutti i musicisti che ti hanno voluto bene».


Divenuto un punto di riferimento per professionisti e amanti del sound alternativo, Roby, com’era chiamato dalla maggior parte delle persone che lo conoscevano, si distingueva per la sua vastissima preparazione, ma anche per il fiuto nel riuscire a scovare grandi e piccoli talenti del settore.


«Ci conoscevamo da 22 anni – osserva l’amico Rocco Burtone – quando mancò il cugino musicista Enrico Olivo. Lo stimavo per il suo impiego e lo vedevo anche sempre nei locali che, tra amanti della musica, si frequentava». Una sorta di critico, cultore della buona musica che riusciva ad apprezzare anche nelle sue forme ed espressioni più innovative e “moderne”: «Era un rockettaro, ma s’intendeva anche di punk ed elettronica, compreso il blues e il jazz, insomma, una cultura a 360 gradi – aggiunge –. Ultimamente non si faceva tanto vedere – prosegue –, ma qualche volta appariva e ci regalava chicche ed aneddoti sempre ricercati, passava per una chiacchiera e una bevuta».


Sempre sorridente, solare, ironico e pronto a dispensare consigli per condividere la sua eterna passione e grande collezionista di vinili, che per problemi economici aveva dovuto vendere e molti amici compravano i dischi anche per dargli una mano. «Era il primo a capire l’importanza delle produzioni indipendenti ed era sempre avanti sul fronte della musica – rammenta un altro amico, Ugo Falcone –, pur essendo ferratissimo sulle produzioni degli anni Sessanta e Settanta». Tra le tante persone dispiaciute e colpite dalla prematura scomparsa dello storico commesso della Mofert anche Giovanni Pigani, titolare del Black Stuff, locale che spesso Roberto De Battisti frequentava. «Era un riferimento per tanti rockettari della nostra generazione – dice –, ne sapeva un sacco, veniva qui, nel mio locale, ai concerti più ricercati ed era affascinato anche dai cantautori friulani. Mi dispiace molto e la sua scomparsa ha lasciato un vuoto nel mondo della musica friulano».


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