Disoccupata, 30 anni apre un asilo nido: «Mi metto in gioco»

FONTANAFREDDA. Giovane disoccupata non si dà per vinta e apre un asilo nido famigliare a Ceolini di Fontanafredda. Alla soglia dei trent’anni, Silvia Baido, originaria di Portogruaro, ha deciso di dare una svolta alla sua vita, cercando di trovare la propria indipendenza.
Dopo aver perso il suo impiego nel settore della telefonia e aver cercato invano per un anno e mezzo di reinserirsi nel mondo dell’occupazione – in particolare nella scuola dell’infanzia – si è messa d’impegno per tentare di realizzare il sogno della sua vita, lavorare a contatto con i bambini. Un desiderio che ha sin da quando, dopo essersi diplomata al liceo socio-psico-pedagogico ha intrapreso la carriera universitaria nel campo della Psicologia, poi interrotta per motivi familiari.
«Senza un impiego – racconta –, mi sentivo frustrata e impotente, perciò ho deciso di rimboccarmi le maniche e buttarmi anima e corpo in questa avventura. Un sostegno fondamentale l’ho avuto dalla mia famiglia, in particolare da mia madre che è stata la prima a incoraggiarmi. Se penso a quanto sto investendo nel progetto, non solo a livello economico, non ci dormo la notte, ma sono pronta ed entusiasta di inaugurare, a fine gennaio, il mio nido familiare “Giochi & coccole”».
L’asilo è ospitato in una villetta di via Sapri, in località Ceolini, dove Baido abiterà e lavorerà, secondo la filosofia dei nidi famigliari, realtà oggi presenti in tutta Europa, ma che in Italia si scontrano con una burocrazia che ne rende difficile la diffusione.
In Friuli Venezia Giulia è l'associazione udinese “La gerla” a riunire queste strutture, fornendo assistenza e copertura assicurativa alle educatrici e ai bambini che esse ospitano, fino a un massimo di 5 per volta, di età compresa tra i 3 mesi e i 3 anni.
«Il nido famigliare – spiega Silvia Baido – funziona come gli altri, con il vantaggio per i genitori di orari molto flessibili, anche serali. In questo modo, tutte le esigenze sono soddisfatte. I piccoli si troveranno in un ambiente curato, del tutto simile a quello di casa».
Nella villetta di 200 metri quadrati – circondata da un giardino privato e a poca distanza da due parchetti – trovano posto un salotto, la cucina e al piano di sopra una spaziosa stanza da letto per il riposo dei bimbi ospiti. «Insieme leggeremo, giocheremo, prepareremo da mangiare e cureremo l’orticello. Il rispetto dei bambini e delle loro esigenze viene al primo posto: li coinvolgerò e stimolerò nelle varie attività. Ai genitori chiedo di darmi fiducia e collaborazione».
La giovane educatrice ha accarezzato l’idea di trasferirsi all’estero per aprire un nido familiare, ma alla fine ha scelto la provincia di Pordenone, approdando a Fontanafredda. «Pur volendo una mia indipendenza – rivela –, voglio stare vicino alla mia famiglia».
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