Dipendenti in regola e sigilli tolti al Rossopomodoro

Tolti i sigilli al Rossopomodoro. Il ristorante pizzeria, che si trova nell’area food del centro commerciale Terminal Nord, in viale Tricesimo, potrà riaprire i battenti già la prossima settimana. Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Udine, Roberto Venditti, non ha convalidato il sequestro preventivo disposto dagli ufficiali di polizia giudiziaria venerdì scorso. Non ci sarebbero stati i presupposti per chiudere l’intero locale pubblico.
Il Gip ha disposto invece il sequestro preventivo dell’impianto di videosorveglianza irregolare. Le tre telecamere abusive, fa sapere l’avvocato Camilla Beltramini, legale della società Rosso Est, con sede legale a Latina, a cui fa capo la pizzeria, sono già state rimosse e anche la posizione dei due dipendenti privi di un regolare contratto di lavoro è già stata sanata. La società se lo riterrà opportuno potrà quindi riaprire il locale dalla prossima settimana.
Il ristorante pizzeria Rossopomodoro era stato sottoposto venerdì 25 luglio a sequestro penale preventivo dopo le irregolarità riscontrate dai carabinieri del Nil e dall’Ispettorato territoriale del lavoro. Gli ispettori del lavoro erano già stati nel locale lo scorso giugno e avevano notato la presenza di tre impianti di controllo a distanza non autorizzati (che, tra l’altro, avrebbero ripreso i dipendenti per controllarne il lavoro) e avevano provedduto a farli disattivare. Ma dal controllo di venerdì era emerso che i sigilli erano stati rimossi e, dunque, le telecamere erano ancora funzionanti. Inoltre, era stato appurato che 2 dipendenti su 9 erano privi di un contratto. Ritenendo vi fossero tutti i requisiti, al locale erano stati posti i sigilli. Il provvedimento di sequestro era stato notificato al 25enne di Napoli considerato il responsabile di fatto del locale. I carabinieri della Compagnia di Cividale, unitamente ai colleghi del Nucleo ispettorato del lavoro, venerdì - in base a un decreto firmato dal pm Andrea Gondolo - avevano sottoposto a una minuziosa perquisizione il locale e l’abitazione dell’uomo, indagato nell’ambito di un’inchiesta sullo spaccio di sostanze stupefacenti e ricettazione. I militari avevano infine trovato - e sequestrato - buoni pasto del valore di circa 10 mila euro, nonchè contante per alcune migliaia di euro. (l.p.)
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