Diciotto mesi alla badante che rubò soldi e gioielli

Porcia: condannata per furto aggravato una 47enne residente a Pordenone. Somme di denaro e monili sottratti nell’abitazione dell’anziano assistito

PORCIA. Badante ruba in casa del suo assistito, un anziano residente a Porcia, approfittando del rapporto di lavoro e dunque di fiducia instaurato con i committenti. Scoperta, finisce a giudizio.

Monica Lorenzon, 47 anni, residente a Pordenone, è stata condannata ieri mattina dal giudice monocratico Monica Biasutti a un anno e sei mesi di reclusione, oltre a cinquecento euro di multa, per l’ipotesi di reato di furto aggravato.

A vestire i panni dell’accusa, in aula, il viceprocuratore onorario Marco Tinazzi.

La vicenda risale a tre anni fa, fra il dicembre del 2012 e i primi mesi del 2013. Stando al capo di imputazione, Lorenzon si sarebbe impossessata di somme di denaro e gioielli, in più occasioni, sottraendoli all’interno dell’abitazione dei suoi datori di lavoro a Porcia.

A partire dal Natale del 2012, quando cominciano a svanire prima 20 euro, poi altri 10 euro. A febbraio del 2013 viene segnalato un ammanco assai più consistente: prendono il volo 180 euro.

Spariscono, poi, i gioielli di famiglia. Fra questi nel capo di imputazione sono elencati una collana in oro giallo, tre fedi nuziali, una delle quali decorata con un brillantino, un collier di perle bianche con uno smeraldo incastonato, un bracciale di perle bianche, un anello con cuoricino e stellina, un altro anello e pure altre collane.

Secondo quanto hanno potuto ricostruire gli inquirenti, i furti finiscono a febbraio del 2013, quando la badante viene scoperta.

I suoi datori di lavoro finiscono per insospettirsi delle frequenti sparizioni di denaro e gioielli, finché non scatta la denuncia alle forze dell’ordine.

La badante pordenonese era stata messa alle strette dopo che era stata rinvenuta fra le sue carte la ricevuta del Compro oro del capoluogo al quale aveva rivenduto i monili rubati ai suoi datori di lavoro.

Agli atti del dibattimento, alla richiesta di spiegazioni sul punto, la 47enne pordenonese aveva confessato poi di aver venduto alla filiale di Largo San Giovanni di Pordenone i gioielli alla fine di novembre, ricavando complessivamente 3.380 euro.

Ieri si è conclusa in primo grado la sua vicenda giudiziaria. Peraltro all’imputata era contestata anche la recidiva infraquinquennale per reati analoghi.

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