Della Frattina: «Più valore alla tradizione»

PRAVISDOMINI. «Valorizzare le dimore storiche, aprire castelli e recuperarli per arricchire il territorio con la forza della tradizione». La contessa Adriana della Frattina dà il buon esempio nel...

PRAVISDOMINI. «Valorizzare le dimore storiche, aprire castelli e recuperarli per arricchire il territorio con la forza della tradizione». La contessa Adriana della Frattina dà il buon esempio nel “buen retiro” di famiglia, tra campi e memorie storiche. La crisi? «Una decrescita felice – corregge e ottimizza la contessa – per tutti». Una soluzione anti-depressione? «Potenziare l’eredità della tradizione – sostiene –. La percezione del passato è forza per vivere e rilanciare il presente». Per esempio? «Organizzo cene e pranzi Fai per la raccolta fondi, apro la casa a Frattina – fa sapere con nonchalance e brio la contessa –. Visite delle scolaresche bene accette, ospitalità, convivialità: un approccio minimal». Lo stile è quello “sabby chic”, spiega dalla dimora che ha porzioni cinquecentesche. «Riscoprire i valori della campagna, dell’amicizia – afferma la nobildonna, che trascorre buona parte dell’anno sul confine friulano-veneto –. Vivo nella tenuta di famiglia dal 1989 e sono profondamente affezionata alle mie radici. Era una casa dominicale: è il mio sogno realizzato».

Colori imperiali nel casato (oro e azzurro) e simpatia contagiosa. «Recuperare le testimonianze storico-architettoniche del territorio è fondamentale – abbraccia la causa verde e “no cemento” –. In tempi di crisi, bisogna investire in questo patrimonio, per dare forma e valori al presente». L’ultimo “cuore azzurro” della dinastia è Giulio Marco Francesco, il nipotino che la contessa abbraccia nel viavai di amici, vip e gente comune. Principi, industriali, attori, nobili, generali, “self made man”, creativi, bellezze, storici, politici, agricoltori e gente simpatica: da Roma, Venezia, Patti, Padova, Pordenone, tutti incantati dalla storica campagna e dalla contessa.

Chiara Benotti

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto