Decisiva l’azione dei militari sotto copertura
«Questa operazione mostra il carattere transnazionale della droga che attraversa più continenti» ha sottolineato ieri in conferenza stampa a L’Aquila il sostituto procuratore nazionale antimafia Diana Di Martino, in rappresentanza del procuratore nazionale antimafia Franco Roberti, commentando i risultati dell’operazione antidroga Ellenika che ha protato in carcere una settantina di persone tra Italia, Bosnia e Slovenia.
«I grandi gruppi - ha aggiunto - sono organizzati e hanno una proiezione internazionale. Decisiva è stata la collaborazione tra le procure e il Ros nonché l’utilizzo di infiltrati sotto copertura».
Con la Di Martino in conferenza stampa anche il procuratore distrettuale antimafia dell’Abruzzo, Fausto Cardella, il sostituto procuratore Antonietta Picardi, il comandante nazionale del Ros, generale Mario Parente, il comandante regionale dei Carabinieri, generale Claudio Quarta. Per Cardella, «l’aspetto più importante è consistito nel mettere in collegamento tra loro e trovare il filo conduttore di episodi avvenuti in varie località apparentemente slegati tra loro, di qui la scoperta delle tre organizzazioni a delinquere che si occupavano di approvvigionamento, trasporto e spaccio».
«Sotto copertura - ha aggiunto Picardi - sono stati sequestrati 13 chilogrammi di eroina. Si tratta di un quantitativo non indifferente. I carabinieri con i collaboratori di giustizia hanno avuto la capacità di trasportare la droga dalla cellula dei corrieri fino in Abruzzo».
Anche per Parente «la difficoltà maggiore era nel ricostruire tutta la filiera del traffico. È stato molto importante riuscire infiltrarsi - ha concluso - faccio i miei complimenti a chi ha svolto questa attività entrando in organizzazioni albanesi che, di solito, sono impermeabili. Ringrazio anche il gruppo di Udine che ha rapporti con la polizia balcanica».
Per il referente italiano di Europol, il dottor Galgani, «importante è stata la comunicazione giunta dai reparti operanti alla quale noi abbiamo risposto offrendo input ovvero la nostra attività di analisi e di identificazione delle convergenze investigative».
Gli italiani arrestati nell’ ambito dell’operazione sono 43. Si tratta di Carmelo Accetta di Spoltore (Pescara); Felice Bellotti, Roberto Bellotti, Lauro Cetrullo, Paride D’Antonio, Marco Di Cesare, Giulio Di Pietro, Italo di Rocco, tutti di Pescara. Emanuela Guarnieri di Giulianova (Teramo); Ettore Guarnieri di San Benedetto del Tronto (Ascoli Piceno) ma residente a Mosciano Sant’Angelo (Teramo); Giuseppina Insolia, Alessandro Mariani, Antonello Parbone De Matteis, Moreno Russi e Moreno Sagazio, anche loro di Pescara; Luca Attilio Mingolla di Avetrana (Taranto); Silvia Sperinteo di Gallipoli (Lecce); Claudio, Fabio e Lino Spinelli, Alessandro e Gianluca Tavoletta, Simone Toro, Domenico Caposano, tutti di Pescara; Roberto Tarquini di Roseto degli Abruzzi (Teramo); Guido Guarnieri di Senigallia (Ancona). Altri 5 soggetti sono stati raggiunti in carcere dalla misura.Sono i pescaresi, Giuseppe Caposano, Roberto Martelli, Danilo e Marino Parbone De Matteis e Luigi Sivitilli. Infine agli arresti domiciliari sono finiti: Claramonica Russi di Pescara; Marilena Di Giorgio di Giulianova (Teramo); Fabio Alleva di Chieti; Stefano De Rosa di Chieti; Edera Dell’ Aquilano di Ortona (Chieti); Daniele Petrelli di Campi Salentina (Lecce), residente a Chieti; Fiorella Olivieri di Pescara; Antonella Stenta di Guardiagrele (Chieti); Eros Cassano di Chieti; Anacleto Di Rocco di Giulianova (Teramo) ed infine Francesca Petrelli di Campi Salentina (Lecce).
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