Dati sbagliati sull’Isee e si ritrova a processo

SAN VITO AL TAGLIAMENTO. Per 6.400 euro di contributi percepiti dalla Regione come misura attiva di sostegno al reddito nell’arco di tre anni, senza averne diritto in quanto l’Isee nell’autocertificazione era sbagliato, si ritroverà a processo.

Claudio Del Bianco, 60 anni, nativo di San Vito al Tagliamento, è stato rinviato a giudizio dal gup Giorgio Cozzarini per l’ipotesi di indebita percezione di erogazioni a danno della Regione. Reato che, in caso di condanna, prevede una pena variabile dai sei mesi ai tre anni.

Le somme erano state erogate in base alla legge regionale 15/2015 fra il 31 ottobre 2016 e il 19 aprile 2019.

Il sessantenne sanvitese affronterà dunque il dibattimento, dove la difesa avrà modo di giocare le sue carte per controbattere all’ipotesi accusatoria.

La Procura ha scoperto che l’indagato aveva presentato due dichiarazioni con dati non corrispondenti al vero: il 4 luglio 2016 aveva chiesto la domanda di misura attiva di sostegno al reddito sulla base dell’indicatore Isee inserito nella dichiarazione sostitutiva unica del 20 giugno; il 12 ottobre 2017 aveva presentato una seconda domanda per lo stesso contributo, allegando la dichiarazione sostitutiva unica del 3 maggio.

Senonché l’uomo conviveva con i genitori e risultava a loro carico. Nell’autocertificazione aveva inserito i dati sbagliati. Gli inquirenti hanno osservato che avrebbe dovuto indicare gli indicatori Isee contenuti nelle dichiarazioni sostitutive presentate dalla madre. I 6.400 euro percepiti nel 2016, 2017 e 2018 non gli erano dovuti, in quanto persona ricompresa nel nucleo familiare e già a carico dei congiunti. —

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