"Date ai giovani un Centro per le sale prove"

Dalla magia della musica anni Settanta e Ottanta all’humus da valorizzare oggi. Proposto un grande edificio ristrutturato già pronto in piazza Risorgimento

PORDENONE. Vorrei dare il mio contributo alla questione musica perché, senza falsa modestia, credo di aver le carte in regola per farlo.

1) Dal 1971 al 1974 ho organizzato a Pordenone e Udine decine di concerti (Banco del Mutuo Soccorso, Premiata Forneria Marconi, Atoomic Rooster, Gentle Giant, Curved Air, Peter Hammill e Van Der Graf Generator, Artur Brown, Tempest, Traffic, Frank Zappa, King Crimson, America, James Browne, ecc.).

A quei concerti facevo spesso entrare gratis alcuni ragazzini che sapevo “musicisti in erba” perché volevo contribuire alla loro formazione rock, alla magia di salire sul palco, alla vita dei concerti.

2) Nel 1975, quando la stagione dei concerti collassò sotto lo slogan sinistrorso “… basta guadagnare, la musica è di tutti e deve essere gratis”, quando i concerti finivano nel caos, quando il rischio di pagare danni era all’ordine del giorno ( nel 1973 il Comune di Udine mi citò per 10 milioni di danni ma fui assolto grazie al grande avvocato Tito Vanin, padre di Chicco!) e dopo il fallimento del Rock Festival di Santa Monica a Misano Adriatico dov’ero cointeressato dai mitici David Zard, Francesco Sanavio e Franco Mamone smisi l’attività di organizzatore continuando tristemente a strimpellare la mia Eko.

3) Nei primi anni ’80, ancora fresco di musica dal vivo, orgoglioso di vedere il Punk anche a Pordenone mi misi alla finestra a guardare lo straordinario sviluppo del Great Complotto, dei Prozac+, vedendo crescere proprio quei ragazzi che avevo spronato con i miei concerti, gli Ado Scaini, Willy Gibson, Andrea Mizzau, Massimo De Mattia, Roberto Buttignol, Pierandrea Parigi, Nando Padelletti e tanti altri, quasi orgoglioso padre putativo.

4) Dal 1990, sicuro che era arrivato il momento di riavvicinarmi ai concerti questa volta non più come organizzatore ma come esecutore, ho ricostruito la mia band con l’entusiasmo del 1968 quando cantavo nei New Jetz dei fratelli Redigonda. Decine di concerti, da quelli a sostegno dello sciopero Zanussi (concerto accennato nei TG4 e Tg5) a quelli per Telethon, dalle serate commemorative come il Memorial Mario Grenga (indimenticato chitarrista pordenonese) alle esibizioni per le campagne elettorali, concerti presentati dall’ottimo Gigi Di Meo, performances impreziosite dalla presenza dei Papu e Giovanni Scrizzi ma anche da special guest come Pier Gaspardo, Gaspare Pasini, più batteristi e sessionman come Gigi Sax, serate di Natale e Carnevale sul palco del Deposito Giordani, tutto solo per suonare, stare assieme e suonare, ancora suonare e suonare gratis.

5) La musica dal vivo, i concerti e, giocoforza la possibilità di provare, sono le fondamenta per la stabilità e la longevità di una band (leggasi la fine dei Beatles e, invece, la lunga vita dei Rolling Stones).

Consapevole di questo, l’anno scorso mi sono messo in testa che una città come Pordenone, con la musica nel sangue, avrebbe dovuto avere un centro sale prova! Semplice, sobrio e centralissimo avrebbe dovuto attirare i musicisti che non hanno posto dove suonare/provare/esibirsi ma anche semplicemente stare assieme e fare musica. Ecco allora il progetto: la ristrutturazione di un grande edificio inutilizzato in pieno centro, su Piazza Risorgimento, perfettamente insonorizzato dove, su due piani, venivano ricavate oltre 20 sale per provare, 2 sale di registrazione, piccoli depositi, un teatro ridotto per i test/anteprime, un bar con salotti per passare il tempo, un comodo cortile interno ed una terrazza (30 gennaio 1969, Londra, concerto dei Beatles sul tetto della Apple).

A novembre 2014 ho proposto l’operazione al Comune che non avrebbe avuto costi perché l’intervento sarebbe stato realizzato dal privato che l’avrebbe poi dato in affitto al Comune, affitto che il Comune avrebbe pagato affittando le sale: a regime (10€/ora/sala che è un prezzo medio corrente), il Comune non avrebbe guadagnato ma nemmeno speso dando uno straordinario impulso a Pordenone, portando la musica in centro città, facendo cultura che vuol dire impegno, che vuol dire stare assieme, che vuol dire conoscersi, che vuol dire volersi bene e che vuol dire pace!

A proposito ... il Comune mi ha risposto che l’idea era straordinaria ma che non ci sono soldi a bilancio per l’operazione!

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