Dalle terme “bipartisan” fino alle multe e agli alberghi
Ecco il dettaglio di tutte le bizzarre spese effettuate da alcuni consiglieri regionali con i fondi dei rispettivi gruppi di appartenenza

TRIESTE. Le terme sono una meraviglia. Un posto dove ci si rilassa e ci si ricarica. Ma questa volta quelle di Aqua Dome Tirol Langenfeld sono state politicamente “letali”.
Hanno riguardato sia il Pdl che il Pd. Uniti nella sauna sotto lo stesso vapore. E i nomi dei quattro frequentatori del prestigioso resort termale nel cuore delle Alpi della valle di Ötz, sono finiti nell’indagine del pm Federico Frezza, il magistrato che coordina l’indagina sulle spese pazze dei consiglieri regionali della passata legislatura. E che ora, oltre a rivelare altri dettagli sulle spese contestate, accende i riflettori su due nuovi nomi: quelli dell’esponente dell’Unione slovena Igor Gabrovec e del Pd Franco Iacop (quest’ultimo, al momento, non indagato, ma sottoposto solamente a una serie di accertamenti).
Tornando alle terme, i frequentatori dei bagni turchi (a spese dei contribuenti) sono i tre pidiellini Franco Baritussio, Luigi Cacitti e Alessandro Colautti e il Pd Sandro Della Mea. Ognuno ha pagato (e poi si è fatto rimborsare dal proprio capogruppo) la quota di 403 euro. Sempre tra le fila del Pdl spunta nell’inchiesta del pm Frezza il nome di Gaetano Valenti. Che - evidentemente - non ha un buon rapporto con le auto e soprattutto con i vigili urbani di Grado. Prova ne sono due contravvenzioni da 39 euro l’una, che gli sono piovute addosso e per le quali ha chiesto il rimborso.
La prima porta la data del 20 dicembre 2011, la seconda del 25 maggio del 2012. Valenti ha pagato le multe e poi - stando alle indagini dei finanzieri - ha chiesto e ottenuto il rimborso dal capogruppo prendendo i soldi dal bugdet delle spese di rappresentanza.
E sempre in tema motori all’ex consigliere goriziano vengono imputate varie fatture, due da 340 euro ciascuna pagate per “manutenzione” alla Elleauto, concessionaria Hyundai di Gorizia. E poi 95 euro per pagare delle gomme (forse un pneumatico), necessarie ad equipaggiare la sua vettura in vista di un viaggio in Slovenia. Tant’è che si è comprato e si è fatto rimborsare 95 euro di vignetta. Accomunato dalla stessa passione automobilistica risulta essere Maurizio Bucci: per le gomme dell’auto ha pagato 80 euro più altri 40 alla ditta Coretti.
Tornando a Baritussio, nella lista del pm Frezza risulta una - evidentemente sobria - cena di Capodanno in Austria per “solo” 95 euro. Bisognerebbe chiedergli se si ricorda il menu perché vale la pena. Bisognerebbe anche chiedergli come ha fatto a pernottare per due volte, nello stesso giorno (4 luglio) nello stesso albergo: l’hotel Milano. Prezzo rimborsato 70 euro per due volte.
Un aspirante sommelier. Così si potrebbe descrivere invece Alessandro Colautti. L’esponente del Popolo delle Libertà, rieletto in Consiglio, ha speso - secondo gli accertamenti della Finanza - 90 euro per una bottiglia di vino. Un quinto di una pensione minima. E ben 15 euro per un bicchiere.
Quello del consigliere Pd Sandro Dalla Mea, poi, per certi versi è un mistero. Il pm Frezza sta cercando di capire il motivo per cui si è fatto accompagnare nella sua stanza d’albergo dall’avvocato Daniela Graziani. Alla quale, come rileva il pm Frezza, ha pagato il soggiorno all’hotel Miramare il 7 novembre 2012, il 16 novembre 2012c e il 7 dicembre 2012 con i fondi regionali. Fitto il mistero anche riguardo Rosita Fedel e Stefania Miniatti.
La prima è stata ospitata all’hotel Carlyle Brera di Milano (sempre a spese della Regione, conto 349 euro) dal consigliere Pdl Roberto Marin, mentre a pagare il conto alla seconda, secondo la Finanza, è stato il collega di partito Piero Tononi. Il quale ha soggiornato insieme a lei - secondo le indagini - in una stanza dell’hotel Milano di Trieste per 14 volte nel 2011 e sei nel 2012. Tornando a Marin, l’indagine ha messo in luce altri comportamenti particolarmente ospitali: in occasione di una Barcolana ha infatti invitato a Trieste, sempre all’hotel Milano (tariffa Barcolana, 125 euro) Vinicio Dorigo e Giulia Corletto. Pare siano i suoceri.
Come detto, anche il nome di Franco Iacop del Pd compare nelle indagini per aver pagato il conto dell’albergo Brunelleschi di Milano di Teresa Comis. Fattura 214 euro.
Quanto a un altro democratico, Sandro Della Mea, è finita nell’inchiesta una sua maxispesa di 195 euro in macelleria.
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