Dall’Ausa recuperate granate e bombe a mano della Grande guerra

CERVIGNANO. Una bomba a mano, due granate, due moschetti e una gavetta porta munizioni, tutto materiale che, secondo gli esperti, risale alla Prima guerra mondiale.
Ieri mattina, come annunciato, gli artificieri subacquei dello Sdai (Servizio difesa antimezzi insidiosi) di Ancona si sono immersi nelle acque del fiume Ausa, all’altezza del ponte di ferro, per il recupero e la messa in sicurezza degli ordigni bellici ritrovati recentemente nelle acque del principale corso d’acqua cervignanese.
Sul posto sono intervenuti anche i carabinieri della stazione locale, i volontari della Protezione civile di Cervignano e il personale medico sanitario. Per consentire le operazioni di recupero, è stato inibito il passaggio del percorso pedonale e ciclabile da via Trento fino al ponte della ferrovia. «Pare ci sia altro materiale nelle acque del nostro fiume – spiega il sindaco, Gianluigi Savino –. Il nostro desiderio è di esporre quanto rinvenuto all’interno del nostro Antiquarium e di organizzare un’ulteriore attività di ricerca nei modi e nei tempi concordati con le autorità competenti».
Lo scorso 13 ottobre, la Protezione civile di Grado aveva rinvenuto, sul fondo del fiume, un elmetto, un pezzo di una maschera antigas ma soprattutto due ordigni, si pensa granate. «Sul fondo del principale corso d’acqua della nostra cittadina – aggiunge il sindaco di Cervignano – erano stati ritrovati numerosi oggetti appartenenti presumibilmente al periodo della Prima guerra mondiale. C’erano anche alcune granate e una bomba a mano. Ovviamente è necessaria, in questi casi, la massima cautela».
Lo scorso mese di settembre, durante un’operazione di pulizia del fiume Ausa, i volontari della Protezione civile avevano recuperato anche una spada avvolta nel fodero. Una scoperta ancora oggetto di approfondimenti da parte degli esperti. —
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