Dalla scuola ai ristoranti allo sport, regole e divieti: così cambia la nostra vita da lunedì con il Friuli Venezia Giulia in zona rossa

Per la prima volta da quanto sono state introdotte le fasce di rischio e i "colori", il Friuli Venezia Giulia entra in zona rossa. Escludendo le misure adottate nel periodo di Natale, con il "lockdown soft" che aveva portato alla chiusura di negozi e al divieto di spostamento tra regioni e comuni diversi da quelli di residenza, la nostra regione fa i conti con le misure più dure previste dal governo. Regole che si inaspriranno ancora in vista del fine settimana di Pasqua. 

In questo caso non vale il mal comune mezzo gaudio ma bisogna comunque segnalare che non siamo gli unici ad essere finiti, in una manciata di settimane, in zona rossa. Dieci regioni su venti sono entrati o restano nella fascia peggiore di rischio, con la minaccia della variante inglese che moltiplica i casi, soprattutto tra i più giovani. 

Così da lunedì il Friuli Venezia Giulia e mezza Italia ritornano in lockdown con le chiusure che ricordano molto, molto più di quanto potessimo immaginare dopo un anno, le restrizioni della scorsa primavera. 

Dal 15 marzo sono consentiti esclusivamente gli spostamenti comprovati da motivi di lavoro (ma saranno mantenute in presenza solo le attività indifferibili), salute o necessità. In quest’ultima fattispecie rientrano il ritorno alla propria residenza, abitazione e domicilio, gli spostamenti per assistere parenti o amici non autosufficienti, per raggiungere o andare a prendere i figli minorenni che vivono con l’altro genitore, se separato. Chiuse tutte le scuole e didattica a distanza per gli studenti.

Per bar e ristoranti la musica non cambia. Erano già chiusi in zona arancione, e continueranno a restare chiusi fino al 14 marzo. Rimane consentita la possibilità di vendita per asporto. Per i bar fino alle 18 e per i ristoranti fino alle 22. Parrucchieri ed estetiste chiudono, ma non gli altri servizi alla persona come lavanderie, tintorie, pompe funebri. Quanto all’attività motoria e al jogging è consentita, ma solo vicino alla propria abitazione e in forma individuale.

Zona rossa: regole
Spostamenti

È vietato ogni spostamento in entrata e in uscita dai territori in zona rossa nonché all’interno, salvo che per gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative e motivi di salute. È consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza. Necessaria l’autocertificazione.

Il governo ha ulteriormente specificato: in area rossa sono consentiti esclusivamente i seguenti spostamenti: per comprovati motivi di lavoro, salute o necessità (anche verso un’altra Regione o Provincia autonoma); il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione. Non è consentito il rientro nelle seconde case ubicate dentro e fuori regione; non sono consentiti gli spostamenti verso abitazioni private abitate diverse dalla propria, salvo che siano dovuti a motivi di lavoro, necessità o salute.

Sport
Tutte le attività previste dall’art. 17, commi 2 (palestre, piscine, centri benessere, natatori, termali) e 3 (lo svolgimento degli sport di contatto), anche se svolte nei centri sportivi all’aperto, sono sospese. Altresì tutti gli eventi e le competizioni organizzati dagli enti di promozione sportiva. È consentito svolgere individualmente attività motoria in prossimità della propria abitazione nel rispetto della distanza di un metro e con obbligo di utilizzo della mascherina. È consentito lo svolgimento di attività sportiva esclusivamente all’aperto e in forma individuale.

Cultura
Sono sospesi le mostre e i servizi di apertura al pubblico dei musei, ad eccezione delle biblioteche dove i relativi servizi sono offerti su prenotazione. Sono sospesi gli spettacoli aperti al pubblico in sale teatrali, sale da concerto, sale cinematografiche o spazi anche all’aperto.

Scuola
Sono sospese le attività dei servizi educativi dell’infanzia e le attività scolastiche e didattiche delle scuole di ogni ordine e grado si svolgono esclusivamente con modalità a distanza. Resta la possibilità di svolgere attività in presenza qualora sia necessario l’uso di laboratori o per alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali. È sospesa la frequenza delle attività formative e curriculari delle università e delle istituzioni di alta formazione artistica musicale e coreutica, fermo in ogni caso il proseguimento di tali attività a distanza.

Commercio
Sono sospese le attività commerciali al dettaglio, fatta eccezione per le attività di vendita di generi alimentari e di prima necessità. Sono chiusi i mercati, salvo le attività dirette alla vendita di soli generi alimentari, prodotti agricoli e florovivaistici. Restano aperte le edicole, i tabaccai, le farmacie e le parafarmacie.

Bar e ristoranti
Sono sospese le attività dei servizi di ristorazione (fra cui bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie), ad esclusione delle mense e del catering continuativo. Resta consentita senza limiti di orario la ristorazione negli alberghi limitatamente ai propri clienti alloggiati. Resta consentita la sola ristorazione con consegna a domicilio fino alle ore 22, con divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze. Per i soggetti che svolgono attività identificate dal codice ATECO 56.3 (bar e simili senza cucina) l’asporto è consentito fino alle ore 18.

Lavanderie e dintorni
Sono sospese le attività inerenti servizi alla persona, diverse da quelle individuate nell’allegato 24, che invece sono aperte: lavanderia e pulitura di articoli tessili e pelliccia, attività delle lavanderie industriali, tintorie e servizi di pompe funebri e attività connesse.

Lavoro
I datori di lavoro pubblici limitano la presenza del personale nei luoghi di lavoro per assicurare esclusivamente le attività che ritengono indifferibili e che richiedono necessariamente tale presenza.

 

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