Dalla cartiera alla zona industriale: «Ecco tutti i disastri ambientali che hanno colpito il Friuli»

UDINE. Parla di «Friuli inquinato», di «disastri ambientali», di «illegalità diffusa». Marino Visintini, referente dell’Osservatorio civico contro le illegalità del Fvg, non si è risparmiato segnalando una serie di criticità ambientali che riguardano il territorio friulano, mettendo a punto una mappa con le “emergenze dimenticate”. Si va dagli sversamenti alla Burgo di Tolmezzo fino alle discariche di Firmano di Premariacco, dalle mancate bonifiche alla cartiera Romanello di Campoformido fino all’inquinamento da cromo a sud della Ziu. Tutti siti di cui Visintini ha documentato speculazioni, errori, abusi e abbandoni.
«Purtroppo anche sul nostro territorio – chiarisce – è mancata una seria e oculata pianificazione e gestione del settore ambientale a scapito di intrecci e favoritismi tra mondo politico e imprenditoriale». Visintini ne ha per tutti: Regione, ex Provincia di Udine, società partecipate e private, amministratori: «Tutti, chi più chi meno, hanno svenduto il territorio e la salute pubblica per il proprio tornaconto economico o politico», sbotta lo storico ambientalista udinese.
Per Visintini la situazione, negli ultimi anni, è nuovamente peggiorata, tornando ai livelli degli anni ’90, a causa del venire meno dei controlli ambientali, soprattutto per carenza di personale. «Oggi paghiamo le conseguenze del fallimento delle politiche ambientali messe in campo negli ultimi 30 anni – continua Visintini –. Come Osservatorio chiediamo ai cittadini di continuare a sostenerci segnalandoci le criticità esistenti sul territorio. Purtroppo molte situazioni, a causa del divieto di spostamento durante l’emergenza Covid, rischiano di passare inosservate. Per questo – chiude Visintini – il ruolo delle persone è fondamentale per la nostra azione. Vogliamo porre le basi per un futuro migliore per chi verrà dopo di noi».
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