Dal presunto flirt con la collega soldatessa alle gelosie “a distanza” della fidanzata

PORDENONE. Dalla presunta “simpatia” di Giosuè nei confronti di una collega all’ultima pista, quella che porta ad ipotizzare un’attrazione di natura diversa dalla semplice amicizia nei confronti di Trifone. Il novero degli approfondimenti che toccano la vita privata dell’unico indagato per il duplice omicidio di via Interna appare sempre più vasto. In ottobre, a finire in primo piano a livello mediatico erano state le gelosie della fidanzata di Giosuè, Rosaria, per la presunta “simpatia” di lui nei confronti di una collega soldatessa.
Ad oggi è rimasto intatto l’interrogativo: si trattava solo di suggestioni mediatiche, di “gossip retroattivo” o si sta parlando di elementi che – in mano agli inquirenti – saranno in grado di contribuire a far emergere quel possibile movente che sembra ancora difficile intravedere?
La soldatessa, peraltro, era già stata sentita nei mesi precedenti dagli inquirenti. «È stato ribadito che tra lei e Giosué non c’è mai stato nulla. Al massimo hanno preso una pizza insieme» è la precisazione fornita da Ezio Denti, consulente balistico che affianca l’avvocato Roberto Rigoni Stern (nella foto) nel pool difensivo che assiste il giovane.
Giosuè aveva appuntato in un foglietto frasi che esprimevano il suo stato d’animo, il suo disagio per il difficile rapporto a distanza con la fidanzata Rosaria, per le gelosie di lei. Il foglietto era stato acquisito dagli inquirenti. A causa della lontananza di Giosuè durante il suo periodo pordenonese, si trovava in uno stato di depressione e lui cercava di assecondarla e rassicurarla.
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