Dal piede delle ninfe a Freud, eros senza frontiere

Un viaggio attraverso l’eros e il potere seduttivo dei piedi femminili, un simbolo di erotismo senza pari dall’antichìtà fino ai nostri giorni. Scienzartambiente che in questa 18°edizione indaga Le logiche del desiderio, entra nel tema della passione, sempre vista dal punto di vista scientifico, insieme a uno tra i più noti docenti di estetica del nostro Paese, Andrea Pinotti, che svelerà tutte le attrazioni delle donne fatali e dei loro piedi: da Aby Warburg a Quentin Tarantino (Convento di San Francesco, venerdí alle 20 e 45). Una lectio quindi, per inoltrarsi in quella declinazione peculiare dell'erotismo che è la passione feticistica per i piedi, dal piede delle ninfe rinascimentali, al feticismo di Freud fino alla conturbante Mia Wallace (alias Uma Thurman) in "Pulp Fiction".
Ai piedi sono da sempre riconosciuti significati e simbologie indiscusse: oggetti di studio e del desiderio, continuano ad esercitare il loro fascino soprattutto in ambito sessuale. Una sorgente inesauribile di desiderio e una fonte altrettanto inesauribile, delle sue teorizzazioni.
«Sono partito - anticipa Andrea Pinotti - dall'incontro con alcuni grandi autori della cultura contemporanea che hanno sottolineato, pur in modi diversi, l'importanza del piede. Ho voluto inoltrarmi in questa declinazione particolare del desiderio, la podofilia, che è attrazione erotica per il piede ma anche, l'attrazione e l'interesse espresso da parte di questi intellettuali verso una particolare parte anatomica del corpo che gli ha permesso di elaborare alcune teorie importanti».
«Cosí ho pensato a Freud quando parla di feticismi, in particolare riferendosi al piede, con il caso particolare di un paziente che riguarda questo aspetto. A questo si aggiunge un riferimento letterario legato al suo interesse per una novella chiamata "Gradiva" scritta da Wilhelm Jensen, dove il personaggio, un archeologo, si innamora girando per Pompei di una ragazza, che in realtà è scolpita, è un bassorilievo, solo perché ha uno strano modo di appoggiare il piede per terra». Cosí Freud torna sulla questione del piede ed elabora un'interpretazione particolare legata un tentativo di fare la psicanalisi della letteratura partendo proprio da questa novella.
«L’altro grande personaggio che citerò in questo intervento - prosegue - è Aby Warburg, un importante storico dell'arte. Egli nel suo tentativo di rintracciare le forme fondamentali costanti nella arte occidentale, si è concentrato sulle posture del corpo, in particolare in quelle femminili, analizzandole dall'antichità, fin dai riti dionisiaci, passando dai riti cristiani fino ad alcune immagini pubblicitarie degli anni Venti. In esse Warburg ha identificato la caratteristica principale di queste figure, nel fatto di appoggiare in un certo modo il piede per terra con una speciale angolatura. Da questa analisi, Warburg parte in una serie di riflessioni legate all'eros, alla sensualità, in definitiva, a un certo modo di stare al mondo».
Dopo questi due pilastri della cultura contemporanea, la riflessione si allarga ad altri esempi. «Penso a certi film di Luis Buñuel, ai piedi che compaiono in alcune immagini degli anni Venti, fino al cinema contemporaneo dove si possono rintracciare alcuni loro eredi. Ad esempio, penso a Uma Thurman nel film "Pulp Fiction" nella parte in cui balla il twist. In quella scena, l'attrice si avvicina e riproduce la stessa postura che Warburg aveva identificato nelle sacerdotesse dei riti dionisiaci».
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