Dal Malignani alla Ryanair: «Ora il mio sogno è realtà»

La storia di Massimiliano Chiarandon di San Daniele, pilota professionista «Il segreto è crederci sempre». Il primo brevetto a 17 anni in Elifriulia

Massimiliano Chiarandon, classe 1991 di San Daniele, è in forza a Ryanair con la funzione di pilota primo ufficiale. Massimiliano ha iniziato i suoi studi all’Its Malignani di Udine, frequentando il corso Costruzioni aeronautiche. Ha studiato poi in diverse scuole di volo per diventare pilota professionista: il PPl alla scuola di volo Elifriulia, l’Atpl alla Oxford Aviation Academy, il Cpl Ir Mep alla Fto Padova. Appassionato di aerei sin da bambino, ha recentemente coronato il suo sogno trasferendosi a Roma.

Professione pilota, una scelta razionale?

«Senz’altro la passione per il volo ha influito molto sulla scelta dei miei studi sin da adolescente e quindi sì, in un certo senso la scelta e stata razionale ascoltando le mie volontà e le mie ambizioni di crescita personale e lavorativa».

La famiglia ha sempre sostenuto le tue scelte?

«Entusiasmo e speranza sono sempre stati i sentimenti dominanti. L’impegno economico e i sacrifici annessi non hanno mai spento lo spirito positivo, neppure nei momenti più difficili e impegnativi».

Quali sono state le tappe della tua formazione?

«Il Malignani mi ha dotato di un importante bagaglio di conoscenza a livello aeronautico anche sotto il profilo costruttivo-analitico, un aspetto che spesso altre scuole sottovalutano. Questo mi ha sicuramente avvantaggiato quando mi sono trovato a guadagnarmi le licenze di volo, vantaggio che mi ha spronato ancora di più a studiare assiduamente: volare è una disciplina dove lo studio continuo è un “must” a qualsiasi livello, dal pilota per hobby al professionista che dopo 30 anni di volo si trova semestralmente al check di linea. A 17 anni il primo brevetto PPL in Elifriulia, unica realtà in Friuli Venezia Giulia operante in un contesto internazionale con strutture e addestramento di ultima generazione. Dopo il diploma, ho trascorso un mese in Florida per effettuare le ore di volo necessarie per la licenza di pilota commerciale e successivamente ho sostenuto i 14 esami Atpl alla Oxford Aviation Academy. La parte Cpl Ir Mep l’ho ottenuta alla Fto di Padova, mentre la licenza Mcc alla Tfc di Essen, in Germania. Ho girato diversi Paesi, europei e non, per ottenere le licenze di volo necessarie a diventare pilota, poi la chiamata della Ryanair per il primo colloquio a Stansted, Londra, dove, successivamente a una selezione pratica e teorica, mi offrirono la posizione di pilota primo ufficiale sui loro 737 800. Ho completato - dopo tre mesi - il corso Type Rating a East Midlands, sempre in Inghilterra, nel novembre 2014, per poi operare in linea pochi giorni dopo».

Quanto hanno contato merito e fortuna nel tuo successo?

«Direi molto, entrambi. Il merito è stato mio e del mio istruttore, che ha impostato il corso in maniera precisa e ragionata. Come sempre però la fortuna ha giocato un ruolo importante!».

Hai tenuto i contatti con i tuoi compagni di scuola?

«In linea generale, chi prima e chi dopo, so che quasi tutti hanno trovato un impiego nel campo aeronautico: pilota di linea, executive, istruttore di volo, assistente di volo, impiegato in aziende aeronautiche».

Ci descrivi la tua giornata tipo?

«Bella domanda! Nella mia compagnia i turni sono strutturati in “mattine” e “pomeriggi” con 5 giorni lavorativi e 4 di riposo. La giornata tipo consiste in 4 tratte. che possono essere domestiche o internazionali verso le maggiori capitali europee».

Cosa consiglieresti ad uno giovane all’inizio del tuo stesso percorso?

«Di crederci dall’inizio fino alla fine del percorso! Le difficoltà sono molte, quanto i sacrifici, ma consiglio di concentrarsi sugli aspetti positivi che emergono dopo ogni volo di addestramento, sull’avanzamento costante della propria autonomia e della propria conoscenza. Se fossimo già nati piloti, non avrebbero di certo inventato le licenze, le decine e decine di esami e le centinaia di ore di volo necessarie per raggiungere lo standard: mai sentirsi arrivati, ogni cosa conquistata con sudore va poi mantenuta e migliorata!».

Tra 10 anni dove ti vedi?

«Senz’altro a sinistra! Come comandante e magari anche istruttore di un aereo di linea, divertendomi la domenica a svolazzare con i piccolini!».

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