Dal fotovoltaico ai giardini, ecco tutti i bonus fiscali e le agevolazioni per i cittadini
Stato e Regione hanno ampliato i benefici per chi fa lavori in casa. Rimane lo sconto per i mobili e per gli elettrodomestici “risparmiosi”

UDINE. Sarà un altro anno all’insegna delle detrazioni sui lavori nelle case quello appena iniziato. Con la legge di Stabilità recentemente approvata, il Governo ha infatti confermato il ventaglio di incentivi per il risparmio energetico e i lavori domestici introducendo diverse novità. Tra queste la cessione del credito, così da toccare con mano il beneficio subito anziché nell’arco di 10 anni, il bonus verde e la detrazione che nel caso dei condomini può arrivare fino all’85%.
A questi sostegni statali si aggiungono poi le misure regionali. Una su tutte: il bonus prima casa per il recupero o l’acquisto e recupero dell’immobile destinato ad abitazione principale. La rosa di possibilità, pensate dal legislatore sia per sostenere le famiglie che per dare un spinta all’economia, in particolare all’edilizia che ha patito più di tutti i settori gli anni della crisi, è delle più ampie. Vediamo caso per caso tutte le possibilità.
Scaduta lo scorso 31 dicembre l’aliquota del 65%, la detrazione per chi intende cambiare caldaie, infissi, installare schermature solari per balconi e terrazzi o cambiare caldaie (di sola classe A nel caso di quelle a condensazione), quest’anno scende al 50%. Salvo che l’intervento sia abbinato alla sostituzione di tutte le valvole dei termosifoni: il tandem garantisce il bonus ancora al 65%. L’aliquota resta la stessa in caso di acquisto di caldaie a condensazione integrate con impianti a pompa di calore, per interventi di coibentazione e installazione di pannelli solari. Il cittadino percepirà l’ecobonus in 10 rate annuali salvo non approfitti della cessione del credito, che la legge di bilancio ha esteso ai lavori in casa oltre che agli interventi sui condomini che la Stabilità 2018 privilegia in modo particolare.
La legge di bilancio ha prorogato anche per l’anno in corso gli incentivi fiscali per i lavori di ristrutturazione edilizia su immobili residenziali. L’aliquota per la detrazione Irpef resta fissata al 50% per un tetto massimo di spesa di 96 mila euro. Occasione da non perdere per quanti volessero metter mano alla propria casa. Dal 1° gennaio 2019 si torna infatti alla detrazione “ordinaria”, un bonus sull’Irpef del 36% per un spesa massima di 48 mila euro. Confermato anche il sisma-bonus per le spese effettuate fino al 31 dicembre 2021: va dal 50% al 70% se l’intervento garantisce il passaggio ad una classe di rischio inferiore rispetto a quella di partenza e può arrivare fino all’80% se è assicurato il passaggio a due classi di rischio inferiori. Il tetto di spesa è pari a 96 mila euro.
Sono loro i veri protagonisti degli incentivi messi in campo dallo Stato per quest’anno. La detrazione qui può arrivare fino all’85%, a patto che gli edifici ricadano in zona a rischio sismico (1, 2 o 3) e che decidano di effettuare insieme lavori per ridurre il consumo energetico e il rischio in caso di terremoto. L’abbinata, come detto, vale una detrazione pari all’85% dell’importo dei lavori per un tetto massimo ammissibile di 136 mila euro. Detrazione che invece scende per i soli interventi relativi al risparmio energetico: va infatti da un minimo del 65% a un massimo del 75%, dipende della classe energetica raggiunta dall’edificio a valle dell’opera. In entrambi i casi il legislatore ha previsto la possibilità di cedere il bonus. In favore delle imprese che effettuano i lavori, di familiari o altri soggetti, o ancora delle banche se l’avente diritto rientra nella no-tax area, se si tratta cioè di un lavoratore dipendente con reddito inferiore a 8 mila euro lordi, di un autonomo con reddito fino a 4.800 o fino a 7.500 euro nel caso si tratti di un pensionato. In questi tre casi, il credito può essere ceduto direttamente alle banche così da realizzare il rientro immediato delle somme pagate.
È l’altra novità degli incentivi 2018. Per la prima volta la Stabilità nazionale ha previsto un bonus per gli interventi su terrazzi e giardini. Chi deciderà in corso d’anno di metter mano alla propria area verde potrà portare in detrazione il 36% di una spesa massima di 5.000 euro l’anno. Sono ammissibili importi relativi all’acquisto di alberi e piante, alla risistemazione di siepi e prati, alla realizzazione o miglioria di impianti di irrigazione. Possono essere detratte anche le spese di progettazione, così come i lavori eseguiti in cortili e giardini condominiali.
Confermato, ma solo in relazione a lavoro di ristrutturazione che siano stati realizzati a partire dal primo gennaio 2017. Non prima. Chi ha messo mano al proprio immobile o intende farlo in corso d’anno, con interventi di ristrutturazione, può ancora beneficiare dello “sconto” sull’acquisto di mobili e di elettrodomestici di classe non inferiore ad A+ (A per i forni) destinati alla casa oggetto dei lavori. Lo sconto vale il 50% della spesa sostenuta per un massimo ammissibile di 10 mila euro.
E qui entra in campo la Regione: l’obiettivo è incentivare il recupero del patrimonio edilizio esistente. Possono accedere quindi al sostegno sia coloro che acquistano l’immobile e contestualmente lo recuperano (per una spesa minima di 30 mila euro) sia coloro che, già proprietari di prima casa, intendono sottoporre l’immobile a interventi di ristrutturazione urbanistica, edilizia, restauro e risanamento conservativo o ancora a manutenzione straordinaria (la spesa minima in questo caso scende a 20 mila euro). Interventi che la normativa ha equiparato all’esecuzione di almeno tre degli interventi a seguire: installazione di impianti solari termici o fotovoltaici, installazione o sostituzione di caldaie per il riscaldamento con installazione o rifacimento dei relativi impianti, isolamento termico delle pareti esterne verticali e dei solai, installazione degli impianti geotermici. Il contributo regionale per l’acquisto con contestuale recupero è di 15 mila euro, per la ristrutturazione urbanistica, edilizia e il risanamento di 13 mila euro per la manutenzione straordinaria di 10 mila euro.
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