Dal fondatore Marcello all’Eni sino all’arrivo del fondo Alpha
La storia del Gruppo Savio di Pordenone parte 106 anni fa: era il 1911 quando Marcello Savio fondava una piccola officina meccanica specializzata nella riparazione di macchine tessili, soprattutto...

La storia del Gruppo Savio di Pordenone parte 106 anni fa: era il 1911 quando Marcello Savio fondava una piccola officina meccanica specializzata nella riparazione di macchine tessili, soprattutto telai. Nel 1946 la nascita della prima macchina, la Binatrice Savio Bs. Quindi il passaggio nelle mani di Luciano Savio, l’anno successivo: le macchine da lui progettate si impongono prima sul mercato italiano e poi internazionale.
Negli anni Cinquanta Savio decide di entrare nei reparti di filatura, immettendo nel mercato la roccatrice a guidafilo e nel decennio successivo quella automatica. Nel 1976 Savio viene acquisita dall’ente statale Eni. Nel 1983, alla fiera di Milano, Savio pone un’altra pietra miliare con la presentazione della prima filoroccatrice apparsa sul mercato mondiale. Quattro anni dopo, a Parigi, presenta la roccatrice automatica Espero. Nel 1993 Savio viene ceduta dall’Eni a un gruppo privato di investitori e manager e consolida la sua posizione sul mercato. Vengono create le prime joint ventures in Cina e India.
Nel 1998 l’acquisizione da parte del Gruppo Radici, che nel 2001 riunisce le aziende meccanotessili nel Gruppo Itema: Savio è il brand di spicco dell’area Spinning. Nel 2008 Savio acquisisce il Gruppo Barco Vision, che comprende Loepfe brothers ltd (Svizzera), Bmsvision (Belgio), Sedo treepoint (Germania) ed Eutron spa (Italia). Nel 2011 il fondo di private equity Alpha sigla l’accordo con il Gruppo Itema per l’acquisizione del 100 per cento della Savio macchine tessili e delle sue controllate. Nel 2013 Savio acquisisce il pacchetto di controllo della società Mesdan e nel 2014 di Elitechnics, ora Saviotechnics, con sede in Repubblica Ceca.
Eccoci al 2017 quando Alpha mette in vendita il Gruppo Savio.
(g.s.)
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