Dal fallimento della Triestina la Gdf scopre un’evasione da 5 milioni di euro

L’inchiesta della Gdf nata dal crac della società sportiva. I reati fiscali contestati vanno dal 2006 al 2011 (gestione Fantinel)

TRIESTE.  Un'evasione fiscale di oltre cinque milioni di euro vengono contestate dalla Guardia di Finanza agli ex vertici della Triestina Calcio dal 2006 al 2011, sotto la presidenza di Stefano Fantinel, già denunciati per bancarotta fraudolenta in relazione al fallimento della società, pronunciata nel gennaio 2012.

L'indagine trae origine da un controllo sugli adempimenti fiscali da cui era scaturita una prima denuncia per il mancato versamento di IVA, per circa un milione e mezzo di euro.

Il meccanismo scoperto dalle Fiamme Gialle consiste in false fatturazioni emesse da società italiane, ungheresi, portoghesi e slovene per «gonfiare» i costi della società alabardata in sede di dichiarazione dei redditi. Il tutto allo scopo - secondo la Gdf - di «svuotare» la società dalla liquidità (comportamento vietato dalla normativa fallimentare).

Nei confronti degli ex dirigenti le Fiamme Gialle hanno quindi ipotizzato i reati di dichiarazione fraudolenta ed emissione di fatture per operazioni inesistenti.

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto