Dal chiostro al chiosco: calice e libro si sposano nei portici del convento

Quattro giorni di festival ci hanno insegnato una cosa: Pordenone ha fame di cultura, ma anche molta sete. Non stiamo parlando dei locali sempre gremiti – per i quali non sarebbe improprio l’appellativo “Pnbeve” –, ma del nuovo “salotto” cittadino: l’ex convento di San Francesco. Da chiostro a chiosco il passo è lungo, ma grazie alla collaborazione con Promo turismo Fvg e con la Federazione italiana cuochi, la location è subito diventata una delle più amate ed esclusive. Merito del particolare menù da consumarsi fino a tarda sera sotto i portici: assaggi di specialità regionali, incontri con gli autori e buon vino. Sabato sera l’Enoteca era invasa da bibliofili assetati. In effetti, quale luogo migliore per affogare tutte le parole della giornata in un calice di prosecco? O scoprirne di nuove, grazie ai reading proposti dall’associazione Polaris amici del libro parlato di San Vito al Tagliamento. Domenica pomeriggio a donare la loro voce per il pubblico c’erano Claudio Moretti e Monica Beltrame. Alla sera, ecco l’invasione dei 200 angeli.

Ogni giorno tra tartine al San Daniele e divanetti gialli, sotto i portici si alternano le “Ricette immorali” di Montalbàn e “Come viaggiare con un salmone” di Umberto Eco. In lontananza, un po’ ovattata, la voce calda di uno speaker radiofonico. È Fahrenheit, il rotocalco culturale di Radio 3 trasmesso in diretta dal convento. Il pubblico passeggia sotto i portici, fa capolino nella sala conferenze per carpire un po’ della diretta, ascolta – e sorseggia – rapito nel suo nuovo salotto, innamorato di un matrimonio – quello tra buon cibo e letteratura – che ha funzionato alla perfezione. Peccato per la promessa nuziale a breve termine: «finché festival non ci separi». —

A.R.



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