Dal Canada l’investitura Ass5 a livello d’eccellenza

PALMANOVA. «I servizi territoriali nell’Ass 5 sono a un livello di eccellenza»: a dirlo è uno dei massimi enti certificatori internazionali in campo sanitario, l’Accreditation Canada. «Eravamo consapevoli – spiega il direttore generale Paolo Bordon - dell’alto livello dei servizi sul territorio e dell’integrazione sociosanitaria nella nostra Azienda. Ma abbiamo voluto uscire dall’autoreferenzialità e confrontarci con gli standard internazionali».
E così, due anni fa, è iniziato un percorso che ha interessato centinaia di operatori. Dapprima sono stati presentati i parametri di valutazione internazionali, poi si sono creati dei gruppi di lavoro, si sono introdotte migliorie, si sono corrette carenze. Ad essere coinvolti i due distretti Est e Ovest, il Dipartimento di Prevenzione, quello di Salute mentale, il percorso nascita dal consultorio all’ospedale. Un’équipe di valutatori dell’Accreditation Canada ha quindi fatto le proprie verifiche. Infine il verdetto: l’Ass 5 è stata promossa.
Nella relazione che acclara il riconoscimento si evidenziano alcuni punti di forza tra cui: basso tasso di ricovero, buona rete di servizi, progetti d’innovazione, elevato tasso di vaccinazione, buona collaborazione tra Azienda, convenzionati, comuni e partner sul territorio, sostegno psicologico a pazienti e famigliari nell’area della disabilità, approccio interdisciplinare nella salute mentale, sostegno efficace nell’assistenza madre-neonato, rapida risposta ai bisogni, ecc. «Tra gli elementi positivi del processo di accreditamento – spiega Bordon - vi è anche il collante che si è creato nell’obiettivo di superare una sfida. Operatori di distretti e comparti diversi hanno lavorato assieme, sono circolate informazioni, si sono uniformate modalità e questo ha portato a una migliore conoscenza e stima reciproche. Si è lavorato con un metodo preciso, che ha portato a un approccio nuovo e vitale al proprio lavoro.
Tanto che tra gli elementi rilevati dall’ente certificatore vi è l’orgoglio del personale di appartenere a una organizzazione dinamica che avanza». Le sfide non sono tuttavia finite. Innanzitutto vi sono elementi da migliorare quali la cartella clinica informatizzata, integrata e accessibile, un piano di comunicazione, un’attenzione maggiore ai bisogni degli immigrati, ecc. E poi le future verifiche. «Un ringraziamento – conclude Bordon - va a tutti gli operatori coinvolti, al direttore sanitario Maurizio Andreatti, coordinatore del progetto, e a Mara Pellizzari.
L’auspicio è che, nella futura azienda di area vasta, quest’esperienza possa diventare un modello per organizzare i nuovi servizi. Siamo l’unica azienda in Fvg che ha fatto questo percorso e mettiamo questa ricchezza a disposizione dell’intera Regione e dell’Area Vasta».
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