Da Spilimbergo a Medjugorje in bicicletta per un voto

Maria Franz ha pedalato per due mesi, dormendo dove capitava e mangiando l’essenziale. «Ho trovato la pace»

SPILIMBERGO. Spilimbergo-Medjugorje in bicicletta per ringraziare la Madonna. È l’impresa di Maria Franz, 68 anni di Gaio di Spilimbergo, avventuratasi in un viaggio solitario verso il luogo delle apparizioni mariane, nella Bosnia Erzegovina, in sella a una bicicletta da donna, con pochi viveri e pochi soldi, dormendo dove capitava, per strada o riparata in qualche casolare abbandonato, e lavandosi nei bagni pubblici.

È partita il 4 maggio e ha raggiunto Medjugorje il 24, facendo poi ritorno in pullman al seguito di un gruppo di pellegrini della sua zona. Circa 800 chilometri nell’ex Jugoslavia, restando in contatto con casa solo grazie al cellulare.

«Una follia», avevano cercato di dissuaderla i conoscenti. Il marito, invece, Domenico Cominotto, 75 anni, con alle spalle pellegrinaggi in bicicletta a Lourdes, a Santiago di Compostela e a Roma per il Giubileo, si era semplicemente limitato a dirle: «Se la Madonna ti chiama, vai». Per Maria Franz è stata la prima volta a Medjugorje e il secondo pellegrinaggio in bicicletta della sua vita, dopo quello fatto 14 anni prima nella capitale con il marito.

«Un pellegrinaggio di gruppo e in pullman mi sembrava poca cosa rispetto a quello che avevo ricevuto – racconta la donna – Non l’ho detto nemmeno al mio medico, perché ero determinata a donare alla Madonna un po’ di me. In cambio ho ricevuto una serenità interiore che ancora, a distanza di due mesi, conservo. Non ho mai avuto paura e né un problema fisico».

Maria e Domenico hanno dovuto affrontare due anni e mezzo di problemi di salute: un incidente fatto in coppia, che ha lasciato degli strascichi, un altro capitato al marito nel quale rischiava di rimetterci la vita e infine una malattia, superata, che ha colpito Maria. La loro fede è concreta e discreta. «Ho sempre creduto alle apparizioni mariane e per questo, finiti questi due anni di tribolazioni, mi è venuto naturale pensare a Medjugorje».

Nei venti giorni di viaggio, Maria ha cercato la solitudine e l’essenziale. «Ho dormito poche volte in camera. Una donna che mi ha dato una stuoia da spiaggia per proteggermi dall’umidità e un ragazzo che mi ha offerto cinque banane e una mela».

Il marito la chiamava al cellulare tutte le sere, finché, sul finire del viaggio, non è più riuscito a rintracciarla. Dopo tre giorni ha chiesto aiuto all’amico Claudio Volpatti di San Martino al Tagliamento, che organizza pellegrinaggi a Medjugorje. Hanno denunciato la scomparsa all’ambasciata italiana di Zagabria e nel giro di poche ore Maria è stata trovata dalla polizia, nascosta in una vecchia casa e con il cellulare scarico.

Maria e Domenico si sono quindi riabbracciati a Medjugorje. «L’ho trovata con le scarpe consumate e i piedi stanchi – ricorda il marito – ma con l’animo in pace».
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