Da mesi fotografa i rifiuti abbandonati in città: «Lo faccio per protesta, non possiamo accettare questa situazione»

Materassi, porte, finestre, sanitari, ventilatori, lavatrici e chi più ne ha più ne metta. Ogni domenica, da due mesi a questa parte, è la stessa musica che, però, non possiamo non registrare. Questa settimana, però, alle immagini abbiamo uniti lo sfogo di un cittadino: Alessandro Russo, l’udinese di 46 anni, che da giugno fotografa i cassonetti stracolmi di ogni genere di rifiuto sui viale Trieste, Europa Unità e delle Ferriere.
Russo usa il suo smartphone e grazie al ricco reportage postato sul profilo Twitter si è guadagnato l’appellativo di “reporter delle immondizie”. «Sono atti di inciviltà intollerabili e ingiustificabili – afferma Russo –. Con il passaggio al nuovo sistema di raccolta “casa per casa” l’abbandono dei rifiuti in strada è aumentato in modo esponenziale in alcune zone: viale delle Ferriere, viale XXIII Marzo e viale Trieste, dove ci sono ancora cassonetti, in modo particolare. È un bruttissimo biglietto da visita per l’ingresso in città».
Così, un po’ per gioco un po’ per rabbia, da inizio giugno, Russo ha deciso di utilizzare il suo canale Twitter per denunciare una situazione che «di settimana in settimana va peggiorando».
Da lì è nato il confronto con utenti e cittadini, tanto da chiamare in causa la Net e l’amministrazione comunale. Richiesta a gran voce una presa di coscienza e di posizione. Come dimostrano le fotografie scattate weekend dopo weekend e pubblicate anche sul Messaggero Vweneto: cumuli di rifiuti accanto ai cassonetti stradali aumentano. «Ci si aspetta una situazione del genere possa verificarsi in altri contesti, ma non a Udine. In passato è successo sporadicamente» commenta. Russo ricorda quando la stessa Net, qualche anno fa, aveva «espresso dubbi sull’efficacia del passaggio al porta a porta citando, a sostegno, quattro fattori principali: il turismo spazzatura, l’aumento delle tariffe, le patologie per gli operatori (a causa della movimentazione manuale dei carichi) e l’impatto ambientale (l’inquinamento atmosferico e idrico a causa del traffico dei mezzi e dell’acqua domestica utilizzata per pulire i bidoncini)». «Di fatto è stata una profezia, i primi due si sono avverati – sottolinea –. Poi il servizio non è gestito in modo omogeneo: durante la settimana se in centro il passaggio avviene la mattina presto verso la periferia, per esempio a Laipacco, arriva a mezzogiorno; da venerdì a lunedì i camion non passano e per di più, gli operatori non rispettano l’utilizzo dei dispositivi di protezioni individuale non indossando guanti e mascherine. Per concludere, la ditta che ha vinto l’appalto è sempre sotto organico: da dicembre cerca 15 autisti raccoglitori. Probabilmente il servizio non funziona così bene».
Tra le offerte di lavoro presenti sul sito della regione Friuli Venezia Giulia c’è appunto quella della Onofaro Antonino Srl (ditta messinese che gestisce la raccolta e il trasporto dei rifiuti in tutte le circoscrizioni del Comune per la Net) che dal 30 dicembre 2019 cerca personale per la raccolta di rifiuti con guida automezzi aziendali. L’offerta, valida fino al 5 agosto, è rinnovata costantemente. «Da otto mesi sono alla ricerca di personale. Stanno lavorando sotto organico?», si chiede Russo, ricordando però che il suo intendo è solo quello di fare un’opera di sensibilizzazione a 360 gradi «così finalmente non dovrò più andare in giro a fotografare cassonetti». —
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto